CRISI, ITALIA - Il primo ministro Mario Monti, forte della fiducia ottenuta al Senato e del voto atteso Venerdì dai deputati, dovrà cambiare passo: dal ritmo del velocista a quello del maratoneta, perché il peggio deve ancora venire. L’adozione di concrete misure anticrisi.
Consapevoli dei problemi, l’ex commissario europeo ha annunciato Giovedì nel suo discorso programmatico un piano di recupero in "due parti con obiettivi e scadenze differenti".
La necessità più urgente è quella di ripristinare la credibilità dell’Italia, garantendo la gestione rigorosa delle finanze pubbliche. Ma la seconda fase sarà essenziale perché il Commissario Monti vuole lanciare un importante "modernizzazione delle strutture economiche e sociali", sconvolgendo l’attuale aspetto della penisola.
Monti ha ottenuto una maggioranza schiacciante di 281 sui 307 senatori presenti al voto di fiducia - ed è la prima volta che accade nell’Italia del dopoguerra - che riflette la gravità della situazione. Il voto, che si svolgerà entro la metà del pomeriggio di Venerdì alla Camera dei deputati, si annuncia una facile vittoria, poiché i maggiori partiti, almeno per ora, sostengono il nuovo premier Monti.
Sarà, con ogni probabilità, reintrodotta l’ICI, la tassa sulla prima casa, così come si procederà a riformare il mercato del lavoro. Il problema più grande potrebbe essere quello di riuscire a negoziare con i partiti politici e i sindacati.
"Il compito che ci attende è estremamente difficile e dubito che sarei qui oggi se così non fosse", ha affermato Monti ai senatori, aprendosi in un largo sorriso. L’obiettivo del programma presentato Giovedì dal nuovo Primo ministro è quello di contribuire a salvare l’euro e restituire all’Italia il suo ruolo, quello che le spetta, in seno ad una ’Unione europea che sta attraversando "la sua crisi più grave dal dopoguerra".
Martedì Monti si recherà a Bruxelles per presentare i suoi progetti di riforme al presidente dell’Unione europea Herman Van Rompuy.
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