Crisi in Giappone: la mossa della BOJ è inutile, ecco perché

Ivan Pasquariello

19 Settembre 2012 - 16:07

Crisi in Giappone: la mossa della BOJ è inutile, ecco perché

La spinta della crisi in Giappone mette pressione per nuove riforme. La mossa proposta dalla BOJ, un quantitative easing in stile orientale, è inutile. Il Giappone si appresta a combattere una guerra persa in partenza. Ecco spiegato il perché.

Acquisto di asset a tempo determinato

Sia FED che BCE hanno proposto un piano a tempo indeterminato. La prima acquistando MBS e trasferendo liquidità nel sistema, la seconda con il fondo salva stati acquista bond dei paesi che ne richiederanno l’attivazione sul mercato secondario, tentando di tenere sotto controllo l’inflazione.

"L’azione della Bank of Japan è un passo in una giusta direzione, ma chiaramente non è abbastanza" ha spiegato Hans Redeker, a capo della sezione di strategia dei mercati globali presso Morgan Stanley. "Da una parte abbiamo il QE3 della FED che prevede un intervento illimitato, discorso che vale anche per la manovra proposta dalla BCE, e poi abbiamo il Giappone, che ha invece proposto un piano di intervento a tempo determinato" ha aggiunto.

La BOJ punta molto sul proprio piano di risanamento, tanto da investirvi 126 miliardi di dollari in più del previsto e posticipando il termine per l’acquisto di asset alla fine del 2013.

Gli esperti attaccano: non è abbastanza

Per gli esperti il piano giapponese non è abbastanza. Soprattutto paragonandolo a quello della Fed e della Bce.

Junko Nishioka, economista capo presso RBS Securities Japan, ha ammesso che combattere contro un valore dello yen in risalita sta diventando sempre più difficile per la BOJ, aggiungendo che la tendenza al ribasso dello yen avrà probabilmente una breve durata.

Dopo l’annuncio della FED, la moneta giapponese ha toccato quota 79.10 rispetto al dollaro americano: si tratta del valore più alto registrato negli ultimi sette mesi.

Per Nishioka una soluzione possibile per la banca centrale, sarebbe quella di eliminare tutte le scadenze sull’acquisto di asset. Altre misure che potrebbero contribuire a indebolire lo yen a lungo andare potrebbero riguardare la scadenza dei titoli di Stato giapponesi a più di tre anni, dicono gli esperti.

Masafumi Yamamoto, economista esperto di scambi internazionali presso Barclays Japan, ha ammesso che la manovra della BOJ probabilmente non contribuirà ad abbassare il valore dello yen. Aggiungendo che il rapporto dollaro/yen supererà quota 80 nel prossimo mese.

La bocciatura della manovra giapponese da parte degli esperti, potrebbe portare la BOJ a rivedere il suo piano d’intervento, rendendolo più simile a quelli proposti da FED e BCE, soprattutto dal punto di vista della durata temporale.

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