Crisi in Europa: in Spagna e Grecia record di disoccupazione

Ivan Pasquariello

1 Ottobre 2012 - 17:17

Crisi in Europa: in Spagna e Grecia record di disoccupazione

Appuntamento mensile con la crisi in Europa e i dati sulla disoccupazione. Ancora una volta, ad agosto, Spagna e Grecia registrano un tasso di disoccupazione da record. Gli ultimi risultati annunciati dalla Commissione Europea, bocciano l’intera euro-zona.

Tasso stabile a livelli record

La disoccupazione in Europa ha toccato nuovi record: ad agosto, i senza lavoro sono diventati 18,2 milioni, stando a quanto riportato dagli analisti dell’UE.

La crescita nel numero dei disoccupati è stata di 34,000 unità, ma considerando che i dati di luglio sono stati corretti e aggiornati, il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al livello record di 11,4%.

Il risultato peggiore lo ha ottenuto la Spagna, dove i senza lavoro rappresentano il 25,1% della popolazione. Ancora una volta, l’Austria si trova in fondo alla classifica, con un tasso di disoccupazione fermo a quota 4,5%. In Germania la stessa percentuale è del 5,5%.

La Commissione Europea lancia l’allarme: si tratta di un’emergenza sociale

La scorsa settimana, la Commissione Europea ha messo in guardia contro l’esistenza di "una vera e propria crisi: un’ emergenza sociale" a causa del calo del reddito e la crescita della povertà delle famiglie.

La disoccupazione giovanile rimane una preoccupazione particolare, con il tasso tra gli under-25 che raggiunge il 22,8% in tutta l’euro-zona, e il 52,9% in Spagna.

La Commissione Europea ha rinnovato ai governi l’invito ad agire, per evitare il disatro di una "generazone perduta".

Grecia e Spagna le peggiori

In Grecia, le ultime stime di giugno, mostrano come oltre il 50% dei giovani sia senza lavoro.

Mentre Spagna e Grecia restano saldamente in testa alla triste classifica, a Madrid e ad Atene i governi annunciano i nuovi piani di austerità, che prevedono aumenti nelle tasse, per tentare di limare il debito.

Le soluzioni presentate dai rispettivi governi, non hanno fatto altro che accentuare il problema della disoccupazione.

L’intera euro-zona fatica a generare una crescita economica che sia in grado di stimolare e aumentare le assunzioni. L’economia ha subito una contrazione dello 0,2% tra aprile e giugno, con la Spagna e l’Italia ancora in recessione, e la Francia che non riesce a registrare un aumento della crescita negli ultimi 3 trimestri.

Unica eccezione in Europa è rappresentata dalla Germania, la cui economia è cresciuta dello 0,3% nel secondo trimestre.

Tra le 27 nazioni appartenenti all’Unione Europea, la disoccupazione è cresciuta di altre 490,000 unità, portando il totale dei disoccupati a 25,5 milioni di persone. Il tasso di disoccupazione è stabile al 10,5%.

Uno dei membri della Commissione, intervenuto al microfono, non ha esitato a definire il dato come "chiaramente inaccettabile".

Rispetto a un anno fa, la disoccupazione è aumentata in 20 nazioni, è diminuita in 6 ed è rimasta stabile nel Regno Unito.

Per comprendere meglio quanto i dati siano effetivamente allarmanti, basta considerare che negli Stati Uniti il tasso di disoccupazione è dell’8,1% e in Giappone del 4,1%.

Almeno 1 famiglia su 5 rischia la povertà in Spagna, Grecia, Italia e Portogallo.

Obiettivo dichiarato della Commissione europea è quello di riportare l’attenzione verso un problema che rischia di trascinare in basso l’intera euro-zona. I governi nazionali, saranno in grado di fermare la crescita della disoccupazione in Europa?

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it