Crisi: dubbi sul Fondo salvataggio

Nadia Fusar Poli

20/10/2011

Crisi: dubbi sul Fondo salvataggio

CRISI, FONDO SALVATAGGIO. I dubbi circa l’efficacia di una proposta chiave per arginare l’ aggravarsi della crisi del debito in Europa e la mancanza di chiarezza negli sforzi per consolidare un piano di salvataggio per i paesi europei, sono cresciuti. I funzionari hanno escluso un piano per il fondo di salvataggio della zona euro che possa garantire direttamente le emissioni obbligazionarie.
La pressione è in aumento in vista del summit UE di questo fine settimana, ritenuto cruciale per la risoluzione della crisi del debito. Mercoledì il presidente francese Nicolas Sarkozy - dopo aver fatto visita alla moglie, Carla Bruni, in una clinica di Parigi poco prima della nascita del loro primo bambino - ha fatto rotta a Francoforte per incontrare il cancelliere tedesco Angela Merkel e altri alti funzionari europei, riunitisi alla cerimonia “d’addio” del presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet.

Nel frattempo, più di 100.000 greci, tra lavoratori studenti e imprenditori hanno sfilato per le strade di Atene prima del voto parlamentare previsto per oggi, Giovedi, per l’approvazione di un nuovo pacchetto di austerità che prevede ulteriori e più profondi tagli alla spesa, in una protesta segnata da scontri con la polizia in tenuta anti-sommossa.

Il vertice di Domenica rappresenta una sorta di termine ultimo, di aut aut per l’Europa. I funzionari europei sono alla ricerca di modi per sostenere la potenza di fuoco del fondo di salvataggio della zona euro senza aumentare gli impegni finanziari dei governi. Dopo il mini vertice tra i leader sarkozy e Merkel, è emerso che i colloqui franco-tedeschi si sono incentrati sull’uso del fondo, per fornire una garanzia a sostegno delle emissioni obbligazionarie da parte dei paesi in difficoltà. L’idea sarebbe quella di utilizzare la garanzia per aumentare la fiducia degli investitori, fornendo garanzie per una prima parte delle perdite in caso di default-conosciuta come assicurazione first-loss - e contenere i costi finanziari di paesi come Spagna e Italia, scongiurando il rischio che raggiungano livelli insostenibili.

Ma secondo alcuni esperti in materia, l’uso del fondo di salvataggio per fornire garanzie dirette violerebbe le restrizioni del trattato dell’Unione europea impedendo il salvataggi dei governi in difficoltà.

Questo verserebbe acqua fredda sulla convinzione, ampiamente diffusa, che il fondo di salvataggio, noto come il Fondo europeo per la stabilità finanziaria o EFSF, di per sé potrebbe semplicemente porsi come un garante per le emissioni obbligazionarie della zona euro.

Secondo il piano ora in discussione, il fondo dovrebbe funzionare così: un governo che cerca di raccogliere (e aumentare) denaro a un’asta di bond prenderebbe in prestito somme aggiuntive dal Fondo per fornire garanzia che una parte, diciamo il 20%, delle obbligazioni sarà restituita.

Il piano collaterale avrebbe uno scopo simile a quello della garanzia diretta: dare agli investitori un incentivo a comprare obbligazioni di paesi in difficoltà, che hanno bisogno di finanziamenti. La differenza è che in questo caso incrementerebbe il debito totale di questi paesi.

Un piano di assicurazione, di qualsiasi tipo, aumenterebbe l’efficacia del fondo di salvataggio. Questo perché assicurare una parte del prestito obbligazionario di un paese, consumerebbe minori risorse a disposizione dell’ EFSF, rispetto ad una soluzione di acquisto del 100% del “problema”.
Italia e Spagna, i paesi visti come possibili utenti del programma di salvataggio, hanno bisogno di un prestito pari a 900.000.000.000 € (1.240 miliardi di dollari) entro la metà del 2013.

Il dibattito è ancora aperto. E ancora, vi sono divergenze di rilievo su quali opzioni sarà necessario adottare per incrementare la potenza di fuoco del Fondo. Il 23 ottobre è vicino...

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