La crisi politica italiana allontana i risparmiatori italiani dai Btp. Con le dimissioni annunciate di Mario Monti, i "messaggi di cordoglio" dai Pesi europei e le prossime elezioni politiche previste per febbraio 2013, tremano i Paesi periferici della zona euro, sferzati violentemente dalle correnti che stanno imperversando sullo stivale. Lo spread ha registrato un’impennata, e dai 300 punti base di una sola settimana fa, supera ora quota 350 pb.
S&P minaccia l’Italia
Dopo che giovedì il Pdl ha ritirato il suo sostegno a Monti innescando di fatto la crisi di governo, Goldman Sachs ha analizzato la situazione rendendo noto che, oltre agli investitori internazionali, anche i risparmiatori italiani hanno abbandonato i Btp.
A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato anche l’agenzia di rating Standard & Poor’s, che ha minacciato di tagliare il rating dell’Italia qualora non si intraveda una ripresa economica nel 2013. Ripresa resa difficile anche dalle incertezze che derivano dalle politiche 2013, con la speranza che "la prossima coalizione di governo resti fedele all’agenda di riforme economiche avviata dall’attuale esecutivo".
Speranza che coltiva anche il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, che ha elogiato l’operato di Monti ed esortato i suoi successori a continuare il cammino iniziato dal professore.
I venti di crisi soffiano su Spagna e Irlanda
Ma anche Spagna e Irlanda tremano al delicato passaggio di consegne politico che dovrà affrontare l’Italia. Il ministro dell’Economia iberico Luis de Guindos ha infatti espresso le proprie perplessità sull’annuncio di Monti, rivelando conseguenze contagiose e ripercussioni che si avranno sul Paese.
Ripercussioni che già si hanno sui titoli di Stato: i titoli spagnoli infatti hanno accusato la crisi politica italiana, e lo spread Bonos-Bund si è attestato a quota 431 pb, mentre il rendimento del Bonos decennale ha raggiunto quota 5,68%.
Anche l’Irlanda è costretta a fronteggiare le conseguenze del panico: lo spread tra il benchmark irlandese e il Bund tedesco, infatti, è salito di 20 punti base rispetto a venerdì scorso.
Alcuni trader hanno sottolineato che l’incertezza politica italiana non porterà nulla di buono ai Btp e che, con una crisi di governo giunta proprio alla fine dell’anno, molti operatori stanno già rivedendo le proprie posizioni.
Ora si teme che il voto di protesta abbia la meglio sulla "razionalizzazione" operata dal governo Monti, e, analizzando come stanno andando attualmente le cose in Italia, sembrerebbe lecito affermare che il peggio è appena iniziato.
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