Crisi dell’euro: giovedì summit dell’UE. Cosa ci aspetta?

Ivan Pasquariello

17/10/2012

Crisi dell’euro: giovedì summit dell’UE. Cosa ci aspetta?

Sembra una fase di passaggio quella che attraversa la crisi dell’euro. Giovedì si terrà un summit dell’UE. Cosa ci aspetta?

L’autunno si sta rivelando essere un momento di relativa calma all’interno dell’euro-zona, al centro delle angosce e preoccupazioni dei mercati negli ultimi due anni.
Gli esperti però avvertono: il momento di calma potrebbe precedere una terribile tempesta, che si abbatterebbe sulla regione già alla fine dell’anno. La causa che potrebbe scatenarla? Persistenti problemi nelle economie periferiche.

I precedenti momenti di tregua sono durati molto poco

“I momenti di tregua, precedentemente non sono durati a lungo” hanno confermato economisti esperti presso Capital Economics. “Non ci sono ancora segni di evidente ripresa tra le economie periferiche. La crescita economica in queste regioni, resta ferma” hanno poi aggiunto.

La situazione in Spagna al centro del summit di giovedì

La Spagna, quarta economia dell’euro-zona, è stata al centro dell’attenzione dei mercati negli ultimi quattro mesi a causa del tira e molla relativo alla possibilità di richiedere un piano di salvataggio o meno all’UE. Gli esperti si aspettano un’ufficializzazione della richiesta tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre, viste le condizioni in cui versano le banche spagnole indebitate.

Se la Spagna confermasse la richiesta di aiuto, lascerebbe la porta aperta all’intervento della BCE e del programma di acquisto di titoli di stati dichiarato da Draghi e accolto favorevolmente dai mercati.

“I mercati si aspettano una richiesta di aiuto dalla Spagna da un momento all’altro” ha rivelato Thanos Vamvakidis, a capo dell’area di strategia economia per il G10 presso la Bank of America Merrill Lynch.

Questa settimana è in programma un altro summit dell’Unione Europea. Giovedì al centro dell’attenzione sarà soprattutto la situazione spagnola, che potrebbe essere il focus della riunione a discapito della supervisione bancaria e del piano di avvicinamento a un’unione fiscale tra le nazioni dell’euro-zona.

“L’euro è stato sostenuto dalle aspettative che sarebbero stati fatti passi avanti verso la supervisione bancaria e forse l’unificazione fiscale. Invece non sarà così. Il problema è che l’euro-zona non sembra pronta a cambiare strada” ha aggiunto Vamvakidis.

Le maggiori economie dell’euro-zona vivono una fase di stagnazione, nel migliore dei casi. L’intera regione dovrebbe subire una lieve recessione quest’anno. Il dato sulla disoccupazione tocca livelli molto preoccupanti tra le zone economiche periferiche, maggiormente indebitate.

Le preoccupazioni per Francia e Italia

Ci sono diversi preoccupazioni anche per la situazione in Francia e in Italia, rispettivamente la seconda e la terza forza economica dell’euro-zona. Entrambe combattono contro un rallentamento nella crescita economica che non accenna a migliorare.

L’Italia è stata additata come la prossima nazione, dopo la Spagna, pronta a chiedere un piano di salvataggio. La vastità dell’Italia potrebbe rendere la sua situazione ancora più pericolosa per l’euro-zona, se la Germania e le altre economie più forti continuano a dimostrarsi restie verso gli aiuti alle nazioni in difficoltà.

Intanto, per i più deboli, si prevedono altre proteste ai piani di austerità e alle condizioni sempre più dure che sottostanno alle richieste di aiuto.

“"I progressi verso l’unione bancaria e fiscale restano prevedibilmente lenti" hanno avvertito a Capital Economics. "In questo contesto, la crisi sembra pronta a divampare nei prossimi mesi, oscurando ulteriormente le prospettive economiche e mantenendo un elevato rischio di almeno una qualche forma di frammentazione dell’unione monetaria."

Ci sono ancora voci che vogliono la Grecia fuori dall’euro-zona, anche se queste circolano ormai da diverso tempo. Secondo Capital Economics, la Grecia sarà costretta ad abbandonare l’unione già nei prossimi mesi. In contrapposizione a questa teoria, alcuni esperti di economia alla Credit Suisse, hanno confermato che il paese ha fatto diversi progressi negli ultimi tempi.

La calma autunnale sarà davvero il preludio a una nuova tempesta?

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