Crisi del mattone: gli italiani preferiscono azioni, bond e titoli di Stato

Daniele Sforza

8 Novembre 2012 - 17:13

Crisi del mattone: gli italiani preferiscono azioni, bond e titoli di Stato

A quanto riporta Il Sole 24 Ore "il 2012 è stato l’anno della liquidità". Il mattone, insomma, non è più considerato un investimento sicuro e per diversi motivi, il profilo dell’investitore medio, complice naturalmente anche la crisi finanziaria, è drasticamente mutato nell’ultimo periodo.

Secondo l’ultima indagine Acri-Ipsos, gli italiani sono molto più prudenti rispetto a qualche anno fa (un dato quasi scontato), ma preferiscono possedere azioni, bond, certificati di deposito e titoli di Stato, piuttosto che investire sul mattone.

Da molti considerato un investimento sicuro, il mattone sta vivendo una crisi che pare insanabile. Se, dati alla mano, solo 6 anni fa il 70% degli italiani affidava al mattone lo status di migliore investimento, la percentuale è scesa drasticamente 4 anni più tardi, quando ha toccato quota 54%, per poi continuare a calare di circa 10 punti percentuali ogni anno (45% nel 2011, 35% nel 2012). Il mattone non è più quel porto sicuro dove effettuare il proprio investimento, anche a causa degli sgravi fiscali sul settore e sugli immobili.

Il caso di Roma

Roma, città che vanta costi molto elevati in quanto a immobili, è un caso esemplare: infatti, grazie all’indagine del centro studi di Tecnocasa, veniamo a conoscenza di una crisi sempre più vasta che riguarda appartamenti e ville. Se pensiamo che in soli 6 mesi il valore della casa è sceso in media del 5,3%, in molti penseranno che sia proprio questo il motivo giusto per investire e acquistare casa. E, forse, è proprio così.

A Roma i cartelli con scritto "Vendesi" si sono altresì moltiplicati quest’anno e anche chi ha finora vissuto con le rendite degli affitti, sta pensando seriamente di vendere la propria casa per investire la liquidità incassata in azioni o libretti di risparmio, oppure, più comunemente, per pagare (o risparmiare sul)le tasse.

Il calo ha investito anche le case del centro storico di Roma, dove si attesta al 3,4% (un dato comunque non indifferente se consideriamo la zona di prestigio e i prezzi tradizionalmente applicati). E non molto distante dal centro, nel quartiere Prati, il calo si attesta al 7%, mentre al Parioli addirittura al 10%.

Ottime opportunità di investimento per gli stranieri, insomma, soprattutto russi e americani, che sul mattone romano hanno intenzione di investire eccome. A quanto riporta Tecnocasa, infatti, gli investitori stranieri, seppur in calo, "preferiscono le soluzioni prestigiose, luminose, situate ai piani alti da cui si possa godere della vista panoramica sui monumenti e inseriti in palazzi con ascensore".

Insomma, la Dolce Vita, seppur low-cost, è ancora qui.

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