La crisi in Spagna non accenna a placarsi. Il taglio al rating di Moody’s trascina a fondo Madrid. Sono stati mancati gli obiettivi sul deficit, che succederà adesso?
La Spagna quasi sicuramente mancherà gli obiettivi sul taglio del deficit per quest’anno. Il taglio al rating di diverse regioni e il prezzo per il prestito nettamente in rialzo contribuiscono a fornire un quadro della situazione decisamente preoccupante per la Spagna.
Spiro: la Spagna in un circolo vizioso
Un esperto di economia, intervistato da CNBC, ha definito l’andamento della situazione spagnola come un “circolo vizioso”.
La rivista spagnola El Confidencial ha rivelato che quest’oggi il governo ha scritto una lettera indirizzata all’UE in cui spiegava che a Madrid avrebbero mancato l’obiettivo prefissato annualmente per il deficit, che attualmente rappresenta ill 6,3% del PIL.
Come se non bastasse, l’economia spagnola ha subito una contrazione dell’1,7% nel terzo trimestre. Nel secondo trimestre la contrazione era stata inferiore, arrestandosi attorno a un valore dell’1,3%.
“La Spagna è intrappolata in un circolo vizioso” ha affermato Nicholas Spiro, direttore presso Spiro Sovereign Strategy. Secondo l’esperto di economia, le dimensioni del debito, la vulnerabilità delle banche e la debolezza nella finanza pubblica costruiscono una spirale continua che non lascia via di scampo.
La Spagna ha messo in atto tutte le riforme che le sono state richieste, ma non ci sono segnali di alcun miglioramento.
Un’asta obbligazionaria di martedì ha dato risultati contrastanti. Da una parte la domanda ha superato la fornitura e il rendimento di sei mesi sul debito è sceso al 2,023%. Dall’altra, la resa sulle bollette a tre mesi è salita all’1,415% e il rendimento dei titoli a 10 anni è aumentato a 5,544%.
Secondo Spiro gli investitori potrebbero focalizzare troppo l’attenzione sulle aste dei titoli. Nel caso della Spagna, le vendite dei titoli di stato possono essere utilizzate per misurare il sentiment di fondo, con i rendimenti sulle obbligazioni più basse che riflettono l’effetto del programma di acquisto da parte della BCE. “Non ha niente a che fare con dei miglioramenti da parte della Spagna, il dato è guidato dalla credibilità della BCE” ha confermato Spiro.
McGuire: la richiesta di aiuti arriverà entro la fine dell’anno
Richard McGuire, economista esperto in strategia presso Rabobank, ritiene che una richiesta di salvataggio da parte della Spagna sia imminente, ma non prima di alcune settimane, contrariamente a quanto affermato da altri analisti.
“Riteniamo che una richiesta di salvataggio spagnola arriverà prima della fine dell’anno. Ma alcuni dei nostri clienti temono che si possa rimandare all’anno prossimo e non a questo” ha confermato McGuire, per poi aggiungere: “credo che la Spagna debba trovarsi in una situazione di forte pressione per arrivare a richiedere un piano di salvataggio, perché per Rajoy sarebbe un colpo terribile ottenere gli aiuti dall’UE, per poi scoprire che il paese poteva tranquillamente guadagnare l’accesso ai mercati privati”.
Il downgrade di Moody’s
La Spagna aveva già vissuto un inizio di settimana pessimo, prima ancora della diffusione dei dati sul PIL, quando Moody’s aveva effettuato un taglio al rating per Andalusia, Catalogna, Murcia, Estremadura e Castiglia-La Mancia nella serata di lunedì.
Moody’s ha affermato che la decisione di effettuare un downgrade a queste regioni deriva dal deterioramento delle posizioni di liquidità, confermato dalle scorte limitate di denaro presenti a settembre 2012 e dalla dipendenza dalle linee di credito a breve termine per finanziare le esigenze operative.
Per McGuire il taglio al rating non è stato affatto una sorpresa. Oltretutto, le tensioni politiche e i movimenti di indipendenza che si sono creati tra le regioni rendono quasi impossibile imporre piani di austerità per Rajoy e pretendere che vengano rispettati.
La domanda torna a essere sempre la stessa.
Quando arriverà la richiesta di un piano di salvataggio da parte di Madrid?
© RIPRODUZIONE RISERVATA