Continua senza segni di arresto il deflusso di capitali dalla Spagna, tanto che la situazione è stata definita peggiore di quella fronteggiata dall’Indonesia negli anni Novanta, all’epoca della crisi economica che invase l’Asia mettendola in ginocchio per un decennio.
In un rapporto basato sugli ultimi 3 mesi, il deflusso di capitali dalla Spagna risulta aver raggiunto il 52,3% del PIL spagnolo. L’Indonesia faceva registrare una percentuale del 23% all’epoca.
Sarebbe già crisi profonda se non ci fosse la BCE
Il responsabile per la strategia globale del G10 del Gruppo Nomura, Jens Nordvig parla di una situazione in bilico attraverso una nota ai suoi clienti. Spagnoli e investitori stranieri sono corsi al riparo ritirando capitali dalle banche, mentre la situazione economica europea e mondiale andava peggiorando negli ultimi mesi. "Se non fosse per la moneta unica e i flussi di capitali provenienti dalla Banca Centrale Europea, la Spagna sarebbe già in una situazione ampiamente compromessa" ha detto Nordvig.
Le spiegazioni secondo Nomura
Stando al colosso giapponese, le spiegazioni del disastro sarebbero diverse. In primo luogo, l’economia spagnola è più livellata di quella indonesiana e la moneta unica fa sì che siano possibili movimenti ingenti di capitali. Nell’ultimo quarto di secolo molti stranieri sono stati tra i maggiori venditori di titoli spagnoli, per un totale del 19,4% del PIL, a cui vanno aggiunti i capitali di spagnoli che avevano accumulato crediti in banche straniere, per una percentuale del 16,7%.
In questo modo la Spagna diventa uno dei sorvegliati principali nell’eurozona. Il governo spagnolo resiste, appellandosi a un piano di salvataggio dell’Unione Europea e di altri creditori stranieri. Il problema è rappresentato dal fatto che la Spagna difficilmente riuscirà a evitare un piano di salvataggio che escluda un controllo maggiore della BCE sul proprio mercato obbligazionario. La presenza della Banca Centrale diventerebbe a quel punto davvero dominante.
La crisi spagnola è peggiore di quella italiana
La situazione della Spagna peggiora molto più velocemente di quanto non accada all’Italia, nonostante un rapporto debito-PIL decisamente peggiore. "Nel caso dell’Italia i deflussi di capitali e altri investimenti arrivano a toccare il 5% del PIL. Per la Spagna siamo al 20% per quanto riguarda i deflussi di capitali e arriviamo al 30% considerando quelli provenienti da altri investimenti" ha rivelato Nordvig.
Senza contare che i depositi nelle banche spagnole hanno registrato un netto calo in Spagna, mentre in Italia si sono mantenuti abbastanza stabili.
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