Crisi Spagna: OCSE, remote possibilità di ripresa. Medicina amara per Rajoy?

Federica Agostini

30 Novembre 2012 - 10:48

Crisi Spagna: OCSE, remote possibilità di ripresa. Medicina amara per Rajoy?

Non accenna a placarsi la crisi in Spagna e nonostante gli accordi raggiunti per la ricapitalizzazione delle banche, piove oggi il rapporto OCSE che vede "remote possibilità di ripresa" per l’economia iberica. Serve sostegno dall’Eurozona, ma servono anche nuove misure, nuovi tagli e nuovi strumenti per riguadagnare la fiducia e la credibilità sui mercati. Quella che prescrive a Madrid Angel Gurria, segretario generale OCSE, è una medicina amara per il governo Rajoy.

Remote possibilità di ripresa

Angel Gurria, segretario generale OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), illustra a Madrid il rapporto pubblicato dall’organismo in cui si esprime il sostegno all’operato del Premier Rajoy facendo appello ai colleghi dell’Eurozona affinché supportino anch’essi la Spagna perché, ha spiegato Gurria la "soluzione alle sfide spagnole passa anche da Bruxelles e Francoforte", facendo chiaro riferimento agli accordi sull’unione bancaria sui quali, questa mattina, è tornato ad insistere anche il Presidente della BCE.

Remote, dunque, le possibilità di ripresa e sviluppo economico per la Spagna, ma il segretario OCSE, sottolineando come la Spagna stia facendo i compiti a casa in "maniera esemplare", invita alla cooperazione perché si inviino ai mercati segnali forti e chiari: "Se non si risolve il problema del deficit, i mercati non saranno disposti a finanziare la crescita futura né per attraverso il credito, né per mezzo degli investimenti".

Necessario, dunque, secondo il rapporto dell’OCSE ricapitalizzare le banche e trovare una soluzione "ordinata" per quelle incapaci di risollevarsi (passaggio in parte previsto dal memorandum d’Intesa mediante il quale le banche spagnole riceveranno finanziamenti per la ricapitalizzazione a patto che, entro 5 anni, siano vendute le banche che non siano riuscite a "risollevarsi").

Spagna: i numeri da crisi

Per il 2013, si prevede una contrazione economica pari al 1.3% del PIL che peggiorerà anche nel 2014 raggiungendo il -1.4%. A questo, si aggiunga la piaga della disoccupazione che, attualmente al di sopra del 25%, nel 2013 fa stimare un totale di quasi 6 milioni e mezzo di disoccupati (6.4).

La ricetta OCSE

Si conclude con una ricetta di medicine amare il rapporto OCSE che prescrive nuove misure impopolari al governo Rajoy per riportare il paese verso la sostenibilità. Tra le "medicine", c’è ad esempio l’aumento dell’IVA su carburanti e altri prodotti, la diminuzione dei costi di licenziamento, una modifica al sistema pensionistico e l’inasprimento delle condizioni di accesso ai sussidi di disoccupazione.

Molti dei punti elencati nella ricetta OCSE sono settori già "toccati" dalle più recenti riforme Rajoy e il Ministro de Guindos si è limitato a commentare dicendo che Madrid valuterà "con estrema attenzione" il rapporto OCSE, ma preferisce concludere il suo intervento ribadendo l’ottimismo per la possibilità di ripresa definitiva dal baratro della recessione.

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