Crisi, Lagarde (FMI): spirale di instabilità globale. Nessuno è immune

Nadia Fusar Poli

9 Novembre 2011 - 11:23

Crisi, Lagarde (FMI): spirale di instabilità globale. Nessuno è immune

CRISI, LAGARDE: Il direttore del Fondo Monetario Internazionale (FMI) Christine Lagarde ha messo in guardia Pechino contro il "rischio di una spirale di instabilità finanziaria globale" se le economie del mondo non reagiranno insieme per far fronte alla crisi, precisando che anche l’Asia non ne è immune. Ha inoltre esortato le economie del mondo a collaborare, e invitato la Cina ad adottare una moneta più forte.

"Se non agiamo insieme, l’economia del mondo corre il rischio di una spirale di incertezza e instabilità finanziaria", ha avvertito Christine Lagarde in riferimento alla crisi del debito e alle minacce di recessione, durante un discorso pronunciato all’inizio di una visita di due giorni in Cina. "L’economia mondiale è entrata in una fase pericolosa e incerta", ha detto il direttore del Fondo monetario internazionale (FMI), sottolineando l’interdipendenza delle economie del pianeta. "Siamo tutti sulla stessa barca e il nostro destino sarà quello di crescere o cadere insieme".

"L’incontro di Bruxelles è stato un passo nella giusta direzione", ha detto a proposito del vertice UE di fine di ottobre in cui è stato deciso l’ultimo piano di salvataggio della zona euro e della Grecia, e in occasione del quale l’Europa ha chiesto l’aiuto di Pechino.

Christine Lagarde, nella sua prima visita in Cina come Direttore Generale del Fondo, dovrebbe discutere con i funzionari cinesi le conseguenze della crisi del debito in Europa e le condizioni che la seconda economia mondiale potrebbe dover accettare, nel caso in cui alla Cina fosse chiesto di fare di più per aiutare il vecchio continente.

Mercoledì, nella capitale cinese, Christine Lagarde incontrerà il governatore della banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan. Dopo il suo soggiorno a Pechino, il direttore del Fondo monetario internazionale si recherà in Giappone, il secondo titolare di riserve mondiali in valuta estera dopo la Cina, il cui colossale importo ammonta a 3.200 miliardi.

"La Cina ha bisogno di una moneta forte", ha anche detto Christine Lagarde, nonostante un incremento del 7% dello yuan contro il dollari registrato tra giugno 2010 e agosto 2011. I funzionari economici cinesi promettono di aumentare la flessibilità dello yuan così come le importazioni per bilanciare i loro scambi, ma non vogliono prendere, nell’immediato, rischi per gli esportatori del paese, che spesso operano con margini molto stretti.

"La Cina è sulla buona strada per ri-orientare la sua economia verso la domanda interna", ha aggiunto il direttore del FMI, mentre la crescita della Cina rimane fortemente dipendente dalle esportazioni e dagli investimenti, e relativamente poco dei consumi delle famiglie.

"La Cina è un attore chiave del G20 e del Fondo monetario internazionale", organismo in cui il paese ha un ruolo importante da giocare “e un voce da far ascoltare”, ha aggiunto Lagarde, riferendosi alla riforma della ripartizione delle quote e dei diritti di voto in senso al Fondo, che permetterebbero alla Cina a diventare il terzo paese in termini di diritti di voto nell’ istituzione di Washington. Tuttavia, pur riconoscendo la buona salute economica della Cina e il suo ruolo trainante nei confronti degli altri paesi via di sviluppo, il capo della FMI ha ribadito che l’Asia non è "immune" da un "contagio" dei mali che affliggono le nazioni occidentali, che si tratti “del commercio o del settore finanziario che possono agire come un acceleratore di crisi, l’Asia deve essere preparata", ha avvertito Christine Lagarde .

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