Crisi Grecia: dissensi in parlamento fermano piano di austerità

Ivan Pasquariello

31 Ottobre 2012 - 02:08

Crisi Grecia: dissensi in parlamento fermano piano di austerità

La crisi in Grecia e i nuovi aiuti dell’UE. Dissensi in parlamento fermano il nuovo piano di austerità presentato dal governo per ottenere la seconda tranche di aiuti, indispensabili per garantire la sopravvivenza del paese.

La Grecia ha raggiunto un accordo con i suoi creditori internazionali riguardo alle nuove misure di austerità necessarie per sbloccare nuovi fondi di salvataggio.

La battuta d’arresto in parlamento

Il parlamento avrebbe dovuto votare il nuovo piano di austerità oggi, ma l’appuntamento è stato rimandato alla prossima settimana.

Il primo ministro Antonis Samaras ha riferito: “una volta raggiunto e approvato un accordo sul budget, la Grecia rimarrà nell’euro e sarà pronta a uscire dalla crisi”.

Resta solo un ostacolo: la sinistra democratica della coalizione ha rifiutato di approvare le misure di austerità. Alla base del rifiuto c’è la necessità di tutelare i lavoratori, i cui diritti sono già stati indeboliti.

Yannis Stournaras, ministro delle finanze greco, ha però negato che l’accordo potrebbe essere fermato per favorire la sinistra greca. “Il progetto verrà comunque presentato la prossima settimana” ha confermato.

Se approvato, il piano di austerità imporrà 13,5 miliardi di euro di tagli.

I dettagli sui tagli di bilancio rimangono lacunosi, ma sembra che Samaras sia alla ricerca di poteri più ampi per privatizzare i servizi pubblici.

Tuttavia, dato il dissenso tra i membri delle tre parti che compongono la coalizione, il ritardo sul voto del piano di austerità darà a Samaras più tempo per ottenere i consensi che cerca. Il primo ministro ha avvertito che la Grecia sarà a corto di denaro il mese prossimo, a meno che non riceva 31,2 miliardi di euro sotto forma di prestiti dall’UE per il piano di salvataggio di Atene.

Samaras ha rivelato in una dichiarazione martedì che aveva "esaurito tutto il tempo a disposizione" per cercare di raggiungere un consenso in Parlamento, per poi aggiungere: "Il problema non è se introdurre questa o quella misura, al contrario, è ciò che succederebbe se non si raggiungesse un accordo e il paese fosse guidato nel caos."

Intanto, i ministri delle finanze dell’euro-zona si incontreranno mercoledì, prima di una riunione prevista per il 12 novembre, con l’obiettivo di concentrarsi principalmente sulla nuova crisi della Grecia.

Una volta approvato in parlamento, il nuovo piano di austerità, riuscirà davvero a trascinare la Grecia fuori dalla crisi?

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