La crisi, si sa, non ha pietà di nessuno, neanche della Germania: l’economia motrice della zona Euro che, stando agli ultimi dati pubblicati, non vive un momento di massimo splendore. Stiamo parlando dell’economia più performante del blocco dei 17 e del maggiore finanziatore dei fondi salva stato EFSF ed ESM, ma cosa accadrebbe se la Germania fosse a rischio recessione? Si tratta di una possibilità concreta?
Dati economici: al di sotto delle aspettative
Ci sono alcuni dati che possono far pensare che la Germania stia perdendo il lustro e mostrando i primi segni di cedimento. Ecco quali:
| Indicatore | Cosa misura? | Aspettative | Risultato rilevato |
|---|---|---|---|
| Ordini industriali | Crescita in relazione agli ordini d’acquisto delle aziende manifatturiere | -0.50% | -1.30% |
| Produzione industriale | Crescita dell’output delle aziende manifatturiere, estrattive e dei beni di consumo | -0.70% | -0.50% |
| Indice ZEW | Fiducia di investitori e analisti | -14.6 | -11.5 |
| Indice IFO | Fiducia delle aziende | 101.6 | 100.0 |
| PMI manifatturiero flash | Fiducia dei dirigenti del settore manifatturiero | 48 | 45.7 |
| PMI dei servizi | Fiducia dei dirigenti del settore dei servizi | 50 | 49.3 |
Di sei, dei principali indicatori economici, ben quattro sono stati rilevati al di sotto delle aspettative degli analisti registrando un rallentamento o un declino nella fiducia nei confronti dell’economia tedesca.
Se la Germania è a rischio, il futuro dell’Euro non è al sicuro
Il rallentamento della Germania, dunque, diventa preoccupante se allargando l’orizzonte, ci rendiamo conto degli effetti che potrebbe comportare sul contesto economico dell’Eurozona, in particolare facendo riferimento a due aspetti:
- Molti paesi dipendono in parte dalla domanda dal paese tedesco e se la Germania vacilla, allora anche le altre economie non possono sentirsi al sicuro.
- Se l’economia tedesca non "regge", allora è possibile che in futuro non sia più in grado di fornire ulteriori apporti economici ai fondi salva-stato.
Tra l’altro bisogna ricordare che la Germania spinge sull’imposizione di maggiori misure di austerity in cambio di aiuti economici, al fine di assicurarsi che il denaro concesso non vada "perduto".
Euro: addio al sentiment
Dal punto di vista dei mercati valutari, il rallentamento dell’economia tedesca tenderebbe ad esacerbare quel che rimane del sentiment nei confronti dell’Euro. Se la Germania vacilla, potrebbero crollare tutte le certezze sin ora acquisite (con molte difficoltà) riguardo alla salvaguardia della moneta unica.
Per comprendere quale sia, effettivamente, la direzione intrapresa dall’economia tedesca bisognerà attendere ancora un po’ e le prossime date da tenere a mente, su questo frangente, saranno:
1. 30 ottobre: pubblicazione del cambiamento del tasso di occupazione
2. 31 ottobre: pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio
3. 15 novembre: pubblicazione della versione Preliminare dei dati sul prodotto interno lordo
Delle tre, sicuramente la pubblicazione sul PIL sarà quella a destare maggiore scalpore, visto che si tratterà del dato in grado di fornire una risposta più concreta alla domanda: la Germania rischia la recessione?
Se dovessimo scoprire che l’economia motrice della zona Euro si trova in situazione di serie difficoltà, allora non dovrà stupirci neanche l’avversione al rischio che dominerà i mercati nei confronti dell’Euro!
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