CRISI - 23 Ottobre: il D-Day dell’Europa per "evitare il contagio".
Gli incontri si susseguono, ma la situazione non migliora. Lo scorso fine settimana, in occasione del vertice dei Paesi del G20 a Parigi, i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali delle venti maggiori economie del mondo hanno dovuto arrendersi all’evidenza: la crisi si aggrava e si allunga.
Dopo il vertice di Washington del 22 settembre, "è più probabile che nelle ultime tre settimane, la situazione [economica] sia peggiorata piuttosto che essere migliorata," ha riassunto il direttore del Fondo Monetario Internazionale (FMI), Christine Lagarde.
Il forte rallentamento colpisce principalmente i paesi europei, a cominciare dalla locomotiva tedesca, molta lenta il prossimo anno con solo lo 0,8% di crescita previsto contro un 2% prestimato sei mesi fa. Al punto che il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha dovuto precisare che la più grande economia della zona euro subirà "un basso, ma non una recessione".
"I paesi emergenti sono molto preoccupati per il rischio di contagio [della crisi] dalle economie industrializzate ai loro e ai paesi più poveri", ha detto Christine Lagarde. Per evitare questo "contagio", tutti gli occhi sono puntati sui responsabili della zona euro, in particolare francesi e tedeschi.
Tre settimane fa, i banchieri centrali del G20 avevano già promesso che i paesi dell’area dell’euro avrebbero attuato attuare “entro il [14 ottobre] le misure necessarie per aumentare la flessibilità del Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF) e per massimizzarne l’impatto per prevenire il contagio". Se il principio del fondo di soccorso è stato approvato con il voto, l’ultimo, della Slovacchia la scorsa settimana, la definizione di soluzioni per l’area dell’euro è ancora riposta nei "risultati del Consiglio europeo del 23 ottobre, che presenterà un piano completo per fornire una risposta energica alle sfide attuali", ha dichiarato il G20 in un comunicato.
Il ministro delle Finanze francese Baroin, che ha presieduto il vertice, ha detto che Parigi e Berlino avevano già compiuto buoni progressi sulle spinose questioni all’ordine del giorno del vertice europeo del 23 ottobre. I leader europei dovranno trovare un accordo sul secondo pacchetto di aiuti alla Grecia, sulla ricapitalizzazione delle banche europee, sull’azione dell’ EFSF, sulle misure "concrete" per aiutare gli Stati membri in difficoltà e anche sui cambiamenti del Trattato europeo, per attuare una governance economica della UE più rigorosa.
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