Crescita e PIL: Francia in recessione. Germania debole: colpa del maltempo?

Federica Agostini

15 Maggio 2013 - 09:26

Crescita e PIL: Francia in recessione. Germania debole: colpa del maltempo?

I dati pubblicati questa mattina sulla crescita economica delle "capo-classe" dell’Eurozona, Francia e Germania, sottolineano le divergenze che caratterizzano l’economia del blocco dei 17.

La Francia è caduta in una recessione a tre punte, mentre la Germania torna in zona di espansione, ma rimane comunque molto debole.

I dati sul prodotto interno lordo pubblicati poco fa, saranno seguiti più tardi da quelli relativi alla terza economia del blocco, l’Italia e, successivamente, da quelli sull’intera area dell’Eurozona. Entrambi, secondo gli analisti, mostreranno una situazione di recessione economica.

Francia: è recessione

Il Pil francese si è contratto dello 0.2% nel primo trimestre, lo stesso tasso di declino registrato alla fine del 2012, secondo quanto riportato dalla INSEE, incaricata francese per le statistiche.

Gli investimenti, misurati come la formazione di capitali fissi, continuano ad essere deboli e subiscono un’ulteriore caduta dello 0.9%, successiva allo 0.8% del quatro trimestre 2012.

Le esportazioni e il settore delle costruzioni continuano ad essere schiacciati, con l’effetto che la Francia, seconda economia dell’Eurozona, segna il secondo trimestre consecutivo di contrazione economica: è recessione. La terza in quattro anni.

Germania: colpa del maltempo?

Al contrario, la Germania è riuscita a riportare il dato sul PIL nella zona della crescita, sebbene soltanto in maniera marginale. Nel primo trimestre di quest’anno, infatti, l’economia tedesca è cresciuta dello 0.1%, in rialzo rispetto alla contrazione dello 0.7% registrata nell’ultimo trimestre dello scorso anno, spiega il Federal Statistics Office.

Ma la crescita è debole e inferiore alle aspettative, la causa, spiega qualcuno, è da ricercarsi nelle difficili condizioni meteorologiche degli ultimi periodi. Gli economisti, infatti, sembrano essere ottimisti e prevedono che il settore delle esportazioni possa continuare a spingere l’economia del paese.

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