Dopo Turchia, Egitto e Brasile, anche in Bulgaria scoppia la protesta. I cittadini sono indignati contro la corruzione e la mafia che vige nel Parlamento e dopo aver protestato contro le misure di austerità e aver fatto cadere il precedente governo di destra, dopo una parentesi di governo tecnico, la folla dei manifestanti è aumentata, chiedendo a gran voce le dimissioni dell’attuale premier di sinistra, Plamen Orecharski, e di conseguenza nuove elezioni.
L’assedio al Parlamento
Recentemente circa 2.000 manifestanti hanno assediato il Parlamento costringendo i deputati a restare bloccati dentro: situazione che si è risolta con l’arrivo della polizia e delle camionette che hanno sgomberato la zona.
Le ragioni della protesta
I cittadini bulgari non ce la fanno più: a governo associano frequentemente le parole “corruzione” e “mafia” e hanno chiesto aiuto perfino alla Commissione europea, nonostante in molti si considerano non ascoltati dai vertici alti di Bruxelles. Per molti cittadini ci sono questioni che possono essere risolte all’interno del Paese, e altre in cui è necessario l’intervento dell’Ue. La vice Presidente della Commissione Ue Viviane Reding ha promesso ai cittadini bulgari di fare il possibile per far arrivare la loro voce a Bruxelles, ma nel frattempo la protesta continua a montare e i manifestanti, anziché diminuire, aumentano.
La protesta bulgara e le altre
La protesta bulgara ha qualcosa in comune con quella turca e brasiliana, soprattutto a livello di struttura, vista la mancanza di un leader, la partecipazione attiva dei cittadini, lo scoppio delle proteste non solo nella capitale ma anche nelle città periferiche e infine il nemico da guardare negli occhi: il governo, accusato spesso di corruzione.
Com’è il clima in Bulgaria
Il clima in Bulgaria è prossimo alla disperazione, con uno stipendio medio che si aggira attorno ai 400 euro, necessari solo per il minimo sostentamento. La Bulgaria è infatti il Paese più povero dell’Unione europea, e uno tra i più duramente colpiti dalla crisi economica che a Sofia è conseguentemente sfociata in quella politica.
Il grido di rivolta contro l’oligarchia continua a salire e nonostante alcuni iniziali tentativi pacifici di esprimere il proprio dissenso, non c’è la certezza che presto sentiremo parlare di scontri più gravi tra cittadini e forze dell’ordine.
Dai bambini agli anziani
Ciò che colpisce di più della protesta bulgara è la varietà di persone che la accendono quasi quotidianamente: vere e proprie famiglie, con bambini e anziani al seguito, che chiedono un futuro migliore, libero dalla morsa mafiosa e dalla schiacciante corruzione, figlia di un sistema politico che ricorda quello del comunismo. Anche perché da quando la Bulgaria si è liberata dal controllo comunista, i governi che si sono succeduti negli anni non hanno mai agito in modo tale da modernizzare il Paese.
E oggi la pazienza sembra aver superato ogni limite.
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