Cos’è il trading non direzionale: la guida completa

Ufficio Studi Money.it

21/11/2016

Trading non direzionale come strategia per investire nei mercati finanziari: cos’è, vantaggi e svantaggi del trading sulla volatilità

Cos’è il trading non direzionale: la guida completa

Cos’è il trading direzionale? Questa è la domanda che molti trader neofiti si pongono, dal momento che questa strategia di trading viene sempre più utilizzata dagli operatori professionisti.

Mediante questa modalità è infatti possibile guadagnare con qualsiasi direzione del mercato.

Da qualche tempo si parla spesso di trading non direzionale come una nuova strategia di investimento sui mercati finanziari che si basa sulla volatilità.
Ma come funziona il trading non discrezionale? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa strategia, apparentemente così semplice?

Ecco la guida completa al trading non direzionale , strategia applicabile a tutti i mercati finanziari, anche sul Forex.

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Oltre alle metodologie di trading direzionale, ossia quelle che mirano a trarre profitto puntando a un apprezzamento o a un deprezzamento di un determinato sottostante, esistono anche le cosiddette “strategie non-direzionali”, usate dai traders che non vogliono scommettere su una singola direzione da parte di determinati asset.

Uno dei principali svantaggi delle strategie che potremmo definire classiche è quello di esporre l’investitore a diversi rischi qualora il mercato dovesse intraprendere una direzione diversa da quella ipotizzata. Ciò non succede con il trading non direzionale. Vediamo nel dettaglio come funziona.

Cos’è il trading non direzionale?

Il trading non direzionale si pone come metodo alternativo e innovativo di fare trading. Offre infatti la possibilità di investire in ogni condizione di mercato.

Per comprendere cos’è il trading non direzionale ci viene in aiuto la volatilità, alla base di questa strategia di trading. Fare trading senza preoccuparsi di prevedere il rialzo o il ribasso della quotazione di un cambio o del prezzo di un titolo rappresenta uno dei principali vantaggi del trading non direzionale.

Il trading non direzionale consiste infatti nell’aprire posizioni long (di acquisto) e short (di vendita) senza la necessità di prevedere l’andamento del prezzo.
Sarà la volatilità a rendere le operazioni profittevoli, prima o dopo.

Il trading non direzionale permette quindi di non studiare i grafici e di non passare le ore a davanti alla propria piattaforma di trading, risultando semplice e all’apparenza ideale per chi è alle prime armi e si chiede per la prima volta cos’è il trading online.

Il trading non direzionale nasconde però anche degli svantaggi e deve essere affrontato con cautela: la volatilità non è facile da gestire e le conseguenze che possono derivare dall’utilizzo di robot per attuare il trading non direzionale possono essere pericolose.


Vediamo come funziona il trading non direzionale e i vantaggi/svantaggi offerti da questa strategia di trading.

Trading non direzionale: esempio pratico

Il trading non direzionale promette scenari profittevoli indipendentemente dall’andamento rialzista o ribassista tenuto dal prezzo.
Si tratta infatti, come detto, di aprire posizioni long (in acquisto) e short (in vendita) senza avere previsioni di rialzo o ribasso, ma solo contando sulla volatilità dei prezzi, in modo tale che sia essa a renderle profittevoli, prima o dopo.

Un primo esempio di strategia di trading non direzionale è l’Iron Condor, che consiste in una strategia composta da quattro opzioni, due call e due put con uguali sottostanti e scandenza. Lo schema che si deve adottare è un’opzione comprata e una venduta per ogni tipo. Gli strike degli strumenti scelti devono essere scelti in modo tale che a scadenza, il payoff atteso permetta di guadagnare dai mercati laterali.

Il sottostante delle opzioni deve essere scelto tra quei mercati che appaiono stazionari per granparte del tempo.

Questa strategia si basa sulla probabilità che, a scadenza, il prezzo del sottostante sia in un punto centrale della strategia, e non in una delle “code”. Statisticamente, l’Iron Condor guadagna nel 70-80% dei casi. Come si vede dall’immagine, le perdite corrisponderanno ai casi A ed E. Negli scenari B, C e D, l’investitore otterrà un profitto.

Calendar spread

Un’altra strategia possibile è la cosiddetta “Calendar spread”. Questa metodologia in opzioni è composta dalla vendita e dall’acquisto di due opzioni dello stesso tipo, con strike uguali ma con scadenza diversa: è proprio su quest’ultimo punto che si ha lo spread di calendario. Lo strike dovrà essere scelto sulla base delle proprie aspettative di prezzo del sottostante alla scadenza dell’opzione a breve termine.

La logica sottostante al Calendar spread è quella di sfruttare lo scorrere del tempo: utilizzando due scadenze diverse, l’opzione a breve termine (venduta) perderà valore più velocemente rispetto a quella di lungo termine, che è stata acquistata.

Quando il mercato si manterrà in fase laterale, a scadenza l’opzione di più ampio respiro avrà mantenuto ancora un corposo valore residuo, lo spread, che incasseremo vendendola e prendendo profitto.


Esistono poi alcune varianti del trading non direzionale, come quello puro o ciclico, più o meno contaminati dall’analisi tecnica, ma entrambi riconducibili agli stessi principi base.

Trading non direzionale: differenze con il trading classico

Il trading non direzionale si pone come un modo differente di fare trading.
Di fronte ad un grafico di una valuta o di un’azione non è detto che si abbia un’idea chiara della direzione che il prezzo intraprenderà.
Spesso si cerca di individuare un trend e, se presente sul mercato, si studia un buon punto di entrata per cavalcare l’onda (“il trend è tuo amico” si è soliti sostenere). Oltre ai trendisti ci sono ovviamente numerose scuole di pensiero che praticano differenti approcci al trading - come nel caso dello spread trading, tecnica che ha dei fattori in comune con quella non direzionale.

Tutti richiedono però la ricerca, all’interno dei grafici, di una situazione pre-esistente, di un trend, di supporti, resistenze o altri indicatori di riferimento che permettano l’individuazione di un punto di entrata coerente con il proprio schema operativo, scommettendo al ribasso o al rialzo.

E da questo confronto nascono i vantaggi del trading non direzionale.

Trading non direzionale: i vantaggi di tradare la volatilità

Il trading non direzionale,, ha il beneficio di adattarsi a diverse situazioni di mercato, avendo come unico presupposto la presenza di volatilità e non richiedendo nessuno studio e nessun lavoro sui grafici.

Il fascino di poter fare trading senza dover indovinare la direzione che il prezzo seguirà e senza dover studiare indici o andamenti storici è facilmente intuibile.

Spesso il trading non direzionale è inoltre operato dai robot.
Il non dover seguire l’andamento delle quotazioni, o studiare i punti di entrata, permette di delegare il compito ad un robot, al quale bisognerà solo fornire i criteri legati a stop loss, take profit e frequenza di entrata.

Alcune versioni di trading non direzionale prevedono addirittura l’assenza di stop loss, lasciando il money management in bilico tra le posizioni long e short rimaste aperte, affidandosi ad un ritorno continuo dei prezzi verso gli stessi livelli.

La semplicità operativa e la possibilità di tradare in ogni situazione costituiscono senza dubbio i principali vantaggi del trading non direzionale. Ma è bene sottolineare un paio di altri aspetti.

Trading non direzionale: quali sono gli svantaggi

Il trading non direzionale vede tra le sue premesse quella di tradare all’interno di mercati caratterizzati da alta volatilità. Ma non bisogna dimenticare che la volatilità, in quanto tale, è incapace di garantire qualsiasi tipo di prospettiva, compresa l’assenza di prospettive.

Da un periodo di alta volatilità può sempre iniziare un trend, ribassista o rialzista, che segni un andamento mono-direzionale. Aprire quindi posizioni short e long potrebbe rivelarsi inefficace, trovandosi le une a compensare le altre, in una prospettiva di azzeramento dei guadagni ma non dei costi di transazione.
In periodi di trend rimane quindi consigliabile agire con discrezione e non affidarsi all’operatività non direzionale, come osservabile dai livelli di prezzo segnalati nel seguente grafico.

Al contrario di prima, in questo tratto preso ad esempio dal trend ribassista di GBP/USD di inizio anno, entrare in buy o in sell a quei livelli di prezzo fa tutta la differenza possibile, trovando solo nelle operazioni in sell possibilità di profitto. E questo, se ci si affida ciecamente al trading non direzionale, è segnale di come sia importante contestualizzare il mercato.

Inoltre, anche in periodi di alta volatilità, è bene chiarire che il trading non direzionale si pone come un metodo simile alle opzioni binarie, più vicino quindi al gioco d’azzardo che non al trading.
Spesso si pubblicizza la profittabilità del trading non direzionale, ma all’interno di un processo casuale di aperture long e short è possibile che le perdite superino i guadagni allo stesso modo di come i guadagni possano superare le perdite.

La pubblicizzazione, quindi, di quei casi in cui il trading non direzionale risulta profittevole non deve trarre in inganno. Casi di successo sono statisticamente giustificabili dal processo di randomizzazione che è alla base di questo metodo, ma non per questo bisogna credere che sia sempre così.

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