Coronavirus, vendere mascherine e guanti a caro prezzo è illegale: carcere fino a 3 anni

Isabella Policarpio

12/03/2020

07/04/2020 - 15:33

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Chi vende mascherine, guanti e liquido disinfettante a prezzi esorbitanti, sfruttando la paura del coronavirus, commette il reato di speculazione. Severissime le sanzioni penali.

Coronavirus, vendere mascherine e guanti a caro prezzo è illegale: carcere fino a 3 anni

Mascherine antivirus, guanti in lattice e liquido disinfettante per le mani sono ormai merce rara e molto costosa. Da quando la paura del coronavirus ha preso il sopravvento, tantissime persone sono corse all’acquisto dei prodotti di protezione individuali, ora introvabili sul mercato, sia su internet che in farmacia, a meno che non si è disposti a sborsare cifre davvero elevate.

Se prima del contagio della COVID-19 una confezione di 20 mascherine poteva costare circa 10 euro, adesso per una sola mascherina alcune persone sono disposte a pagare anche 150 euro. Facile immaginare che, come in ogni situazione di emergenza e necessità, c’è chi ne approfitta per lucrare.

Questo però, oltre ad essere un comportamento eticamente riprovevole, è un vero e proprio reato e chi lo commette rischia fino a 3 anni di reclusione e fino a 25mila euro di multa.

Chi lucra sulla vendita di mascherine, guanti e disinfettante commette reato

Non si tratta solamente di una questione di civiltà, lucrare sulle emergenze con speculazioni di mercato è reato. Per questo chiunque approfitta del coronavirus per vendere maschere, detergenti sanitari e guanti a prezzi notevolmente maggiorati commette il reato previsto dall’articolo 501-bis del Codice penale, ovvero Manovre speculative su merci. La pena prevista per questo comportamento è la multa che va da un minimo di 516 euro ad un massimo 25.822 euro e la reclusione da sei mesi a tre anni. È previsto l’arresto immediato in caso di flagranza di reato e il sequestro di tutta la merce. Quindi, chiunque dovesse individuare manovre speculative, prezzi esagerati per guanti, disinfettanti, detergenti e, soprattutto mascherine, deve denunciare il fatto alla Polizia o alla Guardia di Finanza.

Mascherine a caro prezzo, quando scatta il reato di speculazione?

Bisogna comprendere bene quando si può parlare di speculazioni e quindi quando la vendita ad un prezzo maggiorato costituisca un comportamento penalmente rilevante. L’articolo 501-bis precisa che il reato viene in essere quando il rincaro dei prezzi di un venditore crea un innalzamento a catena del prezzo anche per gli altri commercianti, in modo da alterare il mercato delle mascherine e degli altri oggetti sanitari utilizzati per prevenire il coronavirus. Non solo, e qui entrano in gioco le precisazioni della Corte di Cassazione (sentenza 15/05/1989), per esserci reato, basta che la condotta sia anche solo potenzialmente idonea ad alterare il prezzo di mercato.

Speculare sul coronavirus: quali sono i rischi

Oltre al carcere per massimo tre anni e alla multa fino a 25mila euro, chi è condannato per reato di speculazione sul mercato subisce anche altre conseguenze:

  • non potrà più contrarre con la pubblica amministrazione;
  • interdizione dalle attività commerciali per le quali la legge chiede speciali autorizzazioni o licenze dell’Autorità;
  • pubblicazione della sentenza di condanna sul sito istituzionale del Ministero della Giustizia e su quello del Comune di residenza.

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# Reato

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