Può la diaria spaccare il Movimento 5 Stelle? Tra elettori delusi e altri ancora più convinti, la protesta anti-Grillo si svolge sui social network e sui principali media nazionali. C’è chi dice che bisognerebbe affrontare questioni più serie che la diaria, eppure c’è chi non è di questa idea. Forse perché il M5S ha fatto una campagna elettorale basata proprio sugli stipendi parlamentari, nonché sulla trasparenza e sulla coerenza? Meglio fare le dovute precisazioni per non incappare nella confusione mediatica e politica proveniente sia dai giornali, sia dai parlamentari 5 stelle.
Le polemiche
Chi non restituisce i soldi verrà espulso dal Movimento: questo il diktat imposto da Grillo, questo quanto hanno firmato i parlamentari 5 Stelle. Eppure attorno alla questione gravitano i malumori di alcuni "dissidenti" e di altri cittadini, a volte anche elettori, che chiedono chiarezza.
"Finiremo per dividerci", afferma un parlamentare intervistato da "la Repubblica", infastidito dal tono scolastico usato da Grillo e dal suo aiutante venuti a Roma per rispiegare lo spirito del Movimento. La senatrice del M5S Elena Fattori si espone su Facebook, dichiarandosi contraria alle gogne, ai linciaggi e alle crociate provenienti da qualsiasi parte.
Infine Adriano Zaccagnini, che sempre su Facebook se la prende con il coordinamento del M5S (Grillo e Casaleggio?) definendolo Houston:
A me non me ne frega un fico secco dei soldi, di metterli in tasca facendo un’operazione meschina, ma della loro destinazione SI’ (usiamo bene queste risorse) e mi interessa fare giustizia sociale (risorse a chi ne ha bisogno più di altri) per i casi particolari al nostro interno a costo di lottare per questo come una questione di principio, si poteva semplicemente trattenere come era sembrato che Casaleggio ci avesse indicato fino a 10 giorni fa e come da codice, ora l’indicazione è diversa, ribaltata e bella dura, azz...
La gogna è partita e Houston se la ride che ci son quelli della cresta.
Dall’altra parte del Movimento, c’è invece chi ricorda i principi base del movimento, come Andrea Cecconi, che lamenta: "Non puoi venirmi a dire che hai bisogno di 11 mila euro per vivere", o Vito Crimi: "I casi di difficoltà li valuteremo, ma il principio non si discute".
Diaria sì, diaria no
Diaria sì, diaria no: ma cos’è questa diaria? La diaria è il cosiddetto rimborso spese, che serve ai parlamentari per compensare spese di vitto e alloggio, ma anche altro, come ad esempio può essere il carburante o, ancora, le spese di rappresentanza. Naturalmente, come affermano in molti all’interno del M5S, per chi è romano sarà molto più facile restituire più soldi alla base, anche se non esiste ancora un modo ufficiale per ridare i soldi allo Stato, mentre per chi viene da fuori Roma i soldi restituiti saranno molti di meno.
Per capire come funziona il meccanismo di restituzione e soprattutto quali sono le cifre che prendono i parlamentari, ci affidiamo a un video pubblicato su YouTube da uno dei parlamentari più in vista del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista:
La questione comunque non sembra dover finire qui. Tutto ciò mentre l’Italia affonda tra precari, esodati, disoccupati e aziende fallite. La trasparenza, comunque, nel bene e nel male, comincia a far vedere i suoi frutti e a rivelare dei paradossi tutti italiani. La coerenza, invece, merita un dibattito ancora più approfondito e privo di fraintendimenti. Niente paura, siamo in Italia.
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