Come aprire un’azienda agricola: costi, procedure e adempimenti

Claudio Garau

29 Ottobre 2021 - 08:30

Aprire un’azienda agricola nei tempi odierni rappresenta un investimento potenzialmente di grande successo. Ma occorre tener ben presenti costi e obblighi di varia natura.

Come aprire un’azienda agricola: costi, procedure e adempimenti

Nonostante la pandemia e tutto ciò che ne è conseguito, aprire un’azienda agricola in Italia non rappresenta oggigiorno un investimento anacronistico o fuori luogo, tutt’altro. Anzi i dati aggiornati confermano che il mercato agricolo nel nostro paese è in costante fermento e anzi in ascesa. D’altronde oggi i prodotti biologici sono di gran moda.

L’emergenza Covid mise grandemente sotto stress il settore agroalimentare italiano l’anno scorso, ma nella seconda metà del 2020 si ebbe già una prima significativa ripartenza di slancio, poi proseguita anche e soprattutto quest’anno.

Inoltre, non bisogna dimenticare che il marchio “Made in Italy” per tutto il settore enogastronomico è un brand che va alla grande all’estero, come confermato dalla presenza dei turisti stranieri in Italia che apprezzano bellezze e prodotti nostrani. Insomma l’agricoltura italiana convince il resto del mondo, perché le imprese della penisola possiedono un know how certamente significativo.

Alla luce di questi dati assai positivi sull’agricoltura in Italia, appare opportuno dare di seguito alcune informazioni utili circa i passi da compiere per diventare imprenditori in questo campo. Non solo sacrificio e spirito imprenditoriale, ma anche capacità di unire le caratteristiche del settore lavorativo più antico della storia dell’umanità alle innovazioni tecnologiche più recenti. Come aprire un’azienda agricola? Ecco la guida rapida per non farsi trovare impreparati.

Come aprire un’azienda agricola: quali sono gli adempimenti da non dimenticare?

Se ci domandiamo come fare ad avviare un’azienda agricola, è necessario ricordare subito che sono obbligatori dei requisiti professionali. Soprattutto, è essenziale il titolo di IAP, ossia imprenditore agricolo professionale. Al fine di entrare in possesso della qualifica di IAP è obbligatorio:

  • possedere un diploma o una laurea agraria;
  • aver svolto un corso regionale oppure il lavoro per più di 3 anni, con riconoscimento di Coldiretti.

Non solo. Per essere in tutto e per tutto un imprenditore agricolo è doveroso che detta attività costituisca il 50% del lavoro dell’individuo e il 50% del suo reddito. Valutata la sussistenza dei requisiti, è possibile comunque presentare la domanda per il titolo di IAP rivolgendosi agli uffici degli enti locali.

Attenzione però: chiunque si chieda come aprire un’azienda agricola, deve altresì sapere che i requisiti di base possono comunque subire delle variazioni e dunque essere diversi tra una regione e l’altra. Ecco perché è necessario informarsi in anticipo e consultare le norme in materia, facendosi eventualmente aiutare da un consulente.

La procedura burocratica per aprire un’azienda agricola non è dissimile dall’articolato iter da seguire per cominciare qualsiasi attività autonoma. Pertanto, una volta ottenuta la qualifica di IAP è obbligatorio in linea generale:

  • aprire la partita IVA;
  • registrare l’impresa alla Camera di Commercio;
  • aprire una posizione INPS.

In un secondo tempo, l’interessato potrà essere tenuto a prendere i contatti con la ASL e con il comando locale dei Vigili del Fuoco, per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie, sul piano sanitario e legale. In queste circostanze, la consulenza di un commercialista è molto utile, se non raccomandata.

Cosa fare per avere anche la vendita al dettaglio

Non solo. Se l’intenzione dell’interessato ad avviare l’attività agricola è anche quella di affiancare all’attività principale anche quella di vendita al dettaglio, di lavorazione e confezione di prodotti alimentari o di ristorazione e agriturismo, si aggiunge l’ulteriore requisito di abilitazione, vale a dire la frequenza ad un corso Haccp inerente l’igiene alimentare, il trattamento e la conservazione dei cibi. Al termine del corso, c’è un esame e l’attestato.

Quaderno di campagna

Nel corso dell’attività dell’azienda agricola, l’imprenditore deve sempre ricordarsi di tenere i libri contabili, scegliendo preferibilmente l’assistenza di un commercialista onde non rischiare di dimenticare qualche adempimento e/o di commettere qualche errore nella fase di gestione dell’impresa.

Rileva altresì il cd. Quaderno di campagna, ossia il registro in cui si tiene nota di tutto quanto attiene alla coltivazione, dalla semina al raccolto. Come si può ben notare, aprire un’azienda agricola impone vari adempimenti che non possono essere tralasciati. Ciò che attiene al funzionamento giornaliero dell’azienda va archiviato e conservato.

Ancora, se la volontà dell’imprenditore è quella di operare come società o come cooperativa, sarà obbligatorio sostenere anche il costo per concretizzarla in modo ufficiale, in uno studio notarile, con il pagamento delle connesse imposte di bollo, e l’ottenimento di licenze e permessi.

Gli obblighi fiscali

Dal punto di vista fiscale, colui che intende aprire un’azienda agricola, deve ricordare di:

  • presentare la dichiarazione dei redditi;
  • emettere e registrare fatture o scontrini fiscali ai clienti privati;
  • Liquidare e versare imposte e ovviamente, dichiarare l’IVA.

Agricoltura biologica

Infine, sul piano degli adempimenti legati alla cd. agricoltura biologica, è obbligatorio ottenere certificazioni ad hoc. Ricordiamo che per agricoltura biologica si deve intendere un metodo agricolo mirato a produrre alimenti con sostanze e processi naturali, senza usare sostanze chimiche di sintesi.

Non solo, in caso di coltivazioni di questo tipo è necessario sottoporre l’azienda ad un’ispezione di anno in anno, da parte degli enti hanno il compito di controllare e attestare la integrale assenza di sostanze chimiche e l’uso di metodi del tutto naturali.

Aprire un’azienda agricola: quali sono i costi da sostenere?

L’argomenti costi è certamente centrale per colui che intende aprire un’azienda agricola. L’interessato dovrà valutare con attenzione aspetti quali le dimensioni aziendali da scegliere, ma anche il rilievo del fattore umano della forza lavoro - ossia se si vuole aprire un’impresa conduzione familiare o se è necessario assumere personale. Occorre altresì trovare il terreno adatto, se non è già di proprietà, e fare un’analisi del mercato e della concorrenza locali. Tantissime le variabili da considerare, perciò qui appare opportuno elencare le più rilevanti.

I costi dell’attività agricola sono in linea generale quelli tipici di tutte le aziende, ma si aggiungono quelle tipici dell’attività in oggetto. In particolare ci riferiamo a:

  • costo del terreno agricolo;
  • macchinari specifici: le attrezzature per lavorare la terra sono di costo non esiguo e sono legate al tipo di attività che si vuole intraprendere;
  • costo dei dipendenti da assumere;
  • tasse (ma nell’agricoltura vi sono alcune agevolazioni fiscali);
  • costo del commercialista, da un minimo di circa 500 a un massimo di 1.500 euro annui;
  • contributi INPS, pari ad alcune migliaia di euro annue.

Inoltre è necessario mettere a punto un business plan e, di seguito, cominciare i lavori strutturali e quelli legati all’organizzazione dell’azienda agricola. Ricordiamo che un business plan consiste in un documento che dettaglia un progetto imprenditoriale. Esso include: obiettivi, strategie, vendite, marketing e previsioni finanziarie.

Concludendo, presentare una strategia d’investimento ragionata e articolata, per aprire un’azienda agricola è essenziale anche perché, per questa via, è possibile ottenere l’accesso a molti finanziamenti regionali o europei per costruire un’azienda agricola di successo. Si tratta di un fattore di sicuro rilievo: il genere di attività in oggetto gode di vari incentivi che si possono conseguire presentandosi ai bandi nel modo opportuno e con un business plan convincente.

Iscriviti a Money.it