Clima, il nuovo accordo non cancella i problemi

Pietro Giunti

11 Dicembre 2015 - 13:17

I potenti della Terra hanno raggiunto l’intesa sulla diminuzione della temperatura globale, ma la salvaguardia del clima resta lontana.

Clima, il nuovo accordo non cancella i problemi

Un accordo sulla salvaguardia del clima potrebbe essere ufficializzato nelle prossime ore. A far filtrare l’indiscrezione è stato il ministro francese Laurent Fabius. Dalla conferenza mondiale di Parigi a oggi tanto si è discusso, spesso lontano dalla luce dei riflettori.

I potenti della Terra hanno dato vita a un confronto acceso fornendo ciascuno una soluzione al problema che non ammette ulteriori rinvii. I danni sulla variazione del clima sono tangibili a livello mondiale. I disastri naturali e le mutazioni radicali della temperatura hanno spronato le parti a cercare almeno un compromesso.

La nuova alleanza sul clima
Si chiama High Ambitious Coalition ed è la nuova alleanza dei Paesi hanno contribuito a trovare un’intesa forte sulla bozza di protocollo. Ne fanno parte gli Stati dell’Unione Europea, gli USA, 80 Paesi africani, caraibici e del Pacifico. Tutti hanno condiviso l’impostazione innescata dagli uomini forti del Vecchio Continente che hanno chiamato alla responsabilità anche chi, come l’area africana, non aveva partecipato mai attivamente alla Conferenza. La base comune raggiunta soddisfa tutti, tanto da essere valutata da Fabius come un accordo “ambizioso, giusto e duraturo”.

I punti chiave dell’accordo
La Coalizione ha posto, dopo giorni e giorni di trattativa, il punto finale sul contenimento dell’aumento della temperatura del pianeta. Gli sforzi verranno concentrati per arrivare a una riduzione degli attuali valori di ben 2 gradi (con un’urgenza almeno di un grado e mezzo). Per raggiungere lo scopo i Paesi hanno messo a punto il nuovo sistema di finanziamento che dovrà agevolare l’inserimento delle tecnologie pulite nelle aree con il più alto disavanzo industriale. Le cifre si aggirerebbero intorno ai 100 miliardi di dollari annui dal 2021, ma sono destinate a lievitare a cadenza regolare. A preoccupare e non poco, invece, è la revisione degli obiettivi finali che non è stata ancora circoscritta dai protagonisti del summit. Sulla questione la distanza tra i Paesi resta evidente. Senza uno sprint su questi punti, l’accordo che pure risulterà storico non risolverà i veri problemi. Alluvioni e siccità sono spettri che incombono in numerosi angoli del Pianeta e per questo, i potenti della Terra, sono chiamati a rispondere degli interessi dell’intera umanità.

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