Cessione d’azienda: come funziona e quali sono i suoi effetti

Manuela Margilio

14/10/2014

09/01/2023 - 10:59

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Come si effettua il trasferimento di una azienda e quali sono gli effetti legali e giuridici del passaggio di proprietà di un’impresa.

Cessione d’azienda: come funziona e quali sono i suoi effetti

L’azienda è l’insieme di beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa. Essa è costituita dai fattori di produzione ossia gli strumenti, le attrezzature, le merci, i contratti, beni immobili e quanto possa servire per lo svolgimento dell’attività economica.
L’imprenditore può decidere di trasferire l’intera azienda, cedendola ad un altro soggetto o può decidere di darla in affitto, conferendone ad altri la gestione. L’azienda può anche essere data in usufrutto.

Se l’imprenditore è proprietario, l’azienda può essere ceduta nel suo complesso con trasferimento all’acquirente della proprietà dei singoli beni. Se invece l’azienda è costituita, anche solo in parte da beni di cui l’imprenditore non è proprietario, ma che vengono da lui impiegali a seguito della stipula di specifici contratti, la cessione comporta che l’acquirente subentri predetti rapporti contrattuali.

Cessione d’azienda
Il contratto di cessione di azienda deve essere stipulato con atto notarile. Esso ha ad oggetto beni, contratti, nonchè i crediti e debiti. Qualora si intenda escludere dalla vendita alcuni dei suddetti beni o contratti, essi devono essere esplicitamente indicati.
Con l’azienda vengono dunque trasferiti anche i contratti stipulati per l’esercizio dell’attività (come ad esempio i contratti di lavoro dipendente, i contratti di somministrazione di energia elettrica o del gas, utenze telefoniche) nonché i crediti e i debiti correlati all’azienda stessa.
Sono esclusi i contratti che abbiano carattere personale ossia quelli in cui l’identità e le caratteristiche personali del contraente siano state determinanti per la sottoscrizione del contratto.

La successione nei contratti aziendali si attua indipendentemente dal consenso del terzo contraente. Quest’ultimo potrà recedere dal contratto entro tre mesi dalla notizia della successione solo qualora venga accertata una giusta causa.
Le esigenze di difesa dell’autonomia individuale vengono sacrificate di fronte alle esigenze legislativamente ritenute come prevalenti: ossia le ragioni dell’impresa e gli interessi del suo titolare.

Per quanto concerne i rapporti di lavoro, questi continuano con il nuovo imprenditore.

Crediti e debiti
Problema particolarmente rilevante e delicato in sede di cessione di azienda è quello relativo alla cessione dei crediti e all’accollo dei debiti.

Secondo la recente giurisprudenza in materia i debiti e i crediti vengono trasferiti all’acquirente mediante accordo specifico. Qualora l’acquirente non abbia intenzione di acquisire i crediti o di prendersi in carico i debiti, è bene inserire nel contratto una specifica clausola che li escluda espressamente.

Qualora il debitore paghi il suo debito all’imprenditore alienante in buona fede, il pagamento avrà comunque effetto liberatorio del proprio debito. Per quanto concerne i crediti è prevista particolare tutela a favore dei creditori dell’alienante e a tal fine l’alienante rimarrà debitore per i debiti contratti anteriormente al trasferimento, a meno che i creditori abbiano dato il loro consenso alla cessione dell’azienda.

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