Dopo la pubblicazione dell’indice ZEW ben al di sopra delle aspettative degli analisti, il cambio Euro/Dollaro ha sfondato la resistenza a 1.33 per poi consolidarsi al di sopra di 1.3330. L’indice ZEW ha riportato un valore da record di quasi due anni con una lettura a 31.5 contro il 12.2 atteso dagli analisti per la Germania. Ma anche la zona Euro non è da meno con una lettura al 31.2 contro il 14.1 atteso.
Euro/Dollaro: sentiment Euro positivo? L’analisi
In queste ore, dunque, il sentiment sulla moneta unica sembra essere piuttosto positivo e tra le cause determinanti troviamo: lo sblocco degli aiuti alla Grecia, i progressi raggiunti dall’Eurogruppo e dalla nomina del nuovo Presidente, ma anche da una situazione economica di difficile definizione negli Stati Uniti che potrebbe indurre gli investitori ad un sentiment "neutrale".
Sbloccati gli aiuti alla Grecia
Al vertice di Bruxelles dello scorso lunedì, l’Eurogruppo ha approvato la prossima tranche di fondi economici destinati alla Grecia per un importo di circa 9.2 miliardi di Euro di cui 7,2 miliardi in obbligazioni saranno destinati alla ricapitalizzazione delle banche, mentre i restanti 2 miliardi saranno forniti in contanti per sostenere le spese di governo. Tale decisione influisce positivamente sul sentiment della moneta unica poiché è stata interpretata come un voto di fiducia della BCE nei confronti delle potenzialità della Grecia, ritenuta in grado di portare avanti il programma di ristrutturazione economica.
Eurogruppo: aiuti alle banche
Avviate dall’Eurogruppo le discussioni su come impiegare al meglio il fondo ESM (European Stability Mechanism) il fondo europeo per il salvataggio economico dei paesi in difficoltà. L’Eurogruppo valuta infatti la possibilità di una ricapitalizzazione diretta, in modo che le banche possano attingere direttamente dal fondo. Tale meccanismo servirà ad inserirsi nel circuito tra prestiti del governo alle banche e debito pubblico. Tuttavia, come sempre accade per le questioni più importanti dell’Eurozona, le opinioni in merito sono divise.
Le dimissioni di Juncker e il successore
Jean-Claude Juncker è stato a capo dell’Eurogruppo negli ultimi otto anni ed è stato un grande difensore dell’Euro e dell’unità europea rimanendo a capo durante i difficili anni della crisi finanziaria del 2008 e, più di recente, della crisi del debito nell’Eurozona che fino a pochi mesi fa minacciava di distruggere la moneta unica. A sostituirlo, Jeroen Dijsselbloem, ministro delle finanze nei Paesi Bassi. Si è discusso a lungo, specie tra Francia e Germania, su chi potesse essere il successore di Juncker e Dijsselbloem è risultato essere il "giusto compromesso".
Dati USA deludenti
Gli Stati Uniti continuano ad inviare segnali contrastanti riguardo all’economia fornendo un quadro entro cui risulta sempre più difficile valutare l’entità della ripresa. I dati sull’occupazione e sull’immobiliare sembravano confermare un trend positivo che tuttavia è stato mitigato dai dati sulla fiducia delle imprese manifatturiere e dei consumatori. Il Philly Fed ha registrato un ingente calo, scendendo di nuovo in zona negativa. Il quadro che emerge dagli indicatori sull’attività manifatturiera statunitense fa emergere l’immagine di una difficile ripresa economica. L’indice sul sentiment dei consumatori della UoM ha riportato la performance peggiore di un anno scendendo al 71.3 contro le stime degli analisti che prevedevano una lettura al 75.1. Questi numeri incidono sul sentiment ed è necessario un evidente miglioramento affinché si possa effettivamente dire che l’economia statunitense è in fase di ripresa.
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