Call of Duty: Black Ops 2, recensione di un gioco che è già record

Daniele Sforza

22 Novembre 2012 - 14:52

Call of Duty: Black Ops 2, recensione di un gioco che è già record

Call of Duty: Black Ops 2, può essere considerato a ragione l’iPhone 5 o il Galaxy S 3 dei videogiochi: uscito il 13 novembre 2012, il gioco è riuscito nell’arco di sole 24 ore a superare i 500 milioni di dollari di introiti a livello mondiale: tra i motivi del successo di questo gioco figurano senza alcun dubbio l’amore dei fan per la saga (giunta al nono capitolo), nonostante risulti sempre tra le più criticate nel mondo dei videogiochi, l’eccellente livello di grafica e il gameplay che consente una perfetta immedesimazione del giocatore.
Call of Duty: Black Ops 2 ha letteralmente "sbancato i botteghini" nel Regno Unito, diventando uno dei titoli più venduti di sempre.

Un gioco sempre più cinematografico

Questa volta impersoneremo David Mason, figlio di Alex Mason, conosciuto nel primo capitolo della serie, che avrà l’incarico di riportare la pace tra Cina e Stati Uniti, in procinto di far scoppiare la Terza Guerra Mondiale. La storia sarà ambientata nell’anno 2025, in una Los Angeles devastata dalla guerra.

Call of Duty: Black Ops 2 si avvicina sempre di più ai temi cinematografici: basti pensare che il trailer è stato diretto da Guy Ritchie (il regista di "Lock & Stock" e "Snatch") e interpretato da Robert Downey jr. (attore di culto, interprete, tra gli altri di "Iron Man"). La storia invece è stata scritta dallo sceneggiatore del "Cavaliere Oscuro", David S. Goyer, mentre in tutte le versioni nazionali i doppiatori sono interpreti straordinari del cinema (nella versione italiana troveremo Giancarlo Giannini che presterà la voce al personaggio di Raul Menendez).

I ragazzi di Treyarch hanno lavorato duramente alla realizzazione di questo gioco, arrivando infine a raggiungere l’obiettivo di renderlo il capitolo più completo della saga. La campagna è avvincente sia dal punto di vista della giocabilità sia sotto l’aspetto della narrazione (e questo è un aspetto da non trascurare), mentre le varie modalità, come quella zombie, sono state migliorate sia sotto il livello della difficoltà sia per quanto riguarda l’innovazione.
Il motore grafico, spesso criticato nelle recensioni dei capitoli precedenti, non è mutato, ma ciò non toglie che per quanto riguarda l’aspetto tecnico il gioco è migliorato sotto ogni punto di vista.

Campagna

Il vero punto di forza della campagna è rappresentato senza alcun dubbio dalla storia: una narrazione ricca di flashback alternati al presente, in cui David Mason sarà costretto a combattere il terrorista Raul Menendez, un nemico caratterialmente ben congegnato e con una propria psiche ben delineata che ha come missione quella di inseguire l’ideale pseudo-socialista di portare tutti i Paesi a una parità economica e monetaria. A ciò vanno aggiunti memorabili colpi di scena, inaspettati ritorni e scene adrenaliniche, supportate da una narrazione che porta il gioco a elevati livelli di cinema.

I tipi di Treyarch hanno tuttavia lavorato anche sulle possibilità del giocatore di distanziarsi dalla linearità del gioco, attraverso ad esempio una maggiore libertà di esplorazione dei livelli, il che renderà possibile affrontare e risolvere le missioni in moltissimi modi diversi. Una novità che si annovera tra le più importanti, senza alcun dubbio, visto che il giocatore avrà la possibilità di compiere delle vere e proprie scelte che condurranno a piccole (o grandi) variazioni della storia, il che condurrà ad altrettanti differenti finali.

Alla maggiore libertà di esplorazione e al numero di scelte (nostre) che influiranno sul corso della storia, si aggiunge anche l’elemento "varietà": varietà di azioni da svolgere, come pilotare veicoli, utilizzare tutte le armi possibili e tutte quelle tecnologie che in nessun episodio precedente della saga hanno mai visto tutto questo spazio. A tutto ciò va inoltre aggiunto un coinvolgente potenziamento del livello strategico, grazie alle missioni Strike Force, che ci permetteranno di organizzare le nostre truppe al fine di proteggere determinati obiettivi.

Modalità

Il miglioramento coinvolge anche le modalità: a cominciare da quella che vede protagonisti i tanto amati (e mai così attuali) zombi, che ritorna in auge anche grazie al notevole apprezzamento da parte dei fan. Questa modalità si arricchisce di interessantissime novità, la cui qualità potrà essere provata solo sperimentandola. Vi basti sapere che vi aspetta un pulmino che passerà di area in area dando a voi la possibilità di scendere a una determinata stazione e fronteggiare l’orda di morti viventi, oppure passare alla successiva. Restano le bibite e le arme sui muri, ovviamente con la possibilità di giocare a fare i piccoli MacGyver e creare assemblaggi particolari che ci aiuteranno non poco per sopravvivere all’assalto degli zombi.

Buone nuove anche sul fronte della modalità Sopravvivenza, che ha nel suo nome anche lo scopo della "missione". Fermandovi a una stazione del percorso sopraccitato, potrete ad esempio scegliere quali nemici fronteggiare e con quali modalità, anche se scarseggia un po’ per quanto riguarda le mappe.

Anche la modalità Dolore si avvale di commenti entusiasmanti: si potrà scegliere se far parte di una determinata squadra piuttosto che un’altra, oppure allearsi, oppure ancora cercare di sopravvivere contando solo sulle proprie forze.

Conclusioni

Insomma, nel complesso Call of Duty: Black Ops 2 risulta essere il capitolo più completo, evoluto e migliore della saga. Nonostante alcuni piccoli difetti, la qualità della narrazione e l’elevato livello di giocabilità fanno riscattare al gioco una recensione altamente positiva.

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