Calendario dell’Avvento: perché si fa? Storia e origini della tradizione natalizia

Matteo Novelli

1 Dicembre 2020 - 10:15

condividi

Perché si fa il calendario dell’Avvento? Ecco la storia e le origini di una delle tradizioni di Natale più popolari dopo l’albero e il presepe.

Calendario dell’Avvento: perché si fa? Storia e origini della tradizione natalizia

Il 1 dicembre in tanti lo appendono, ma in pochi sanno perché si fa il calendario dell’Avvento e cosa significa. Molti lo associano alle sorprese e ai cioccolatini nascosti dietro le caselle da aprire ogni giorno, ma la storia e le origini di questa importante tradizione natalizia sono nascoste all’interno del folclore popolare.

Il calendario dell’Avvento è uno dei simboli del Natale più conosciuti subito dopo l’albero e il presepe, rappresentando per molti un rito irrinunciabile. Si appende il 1 dicembre, come indicato dall’apposita casella, ed è composto da 24 distinte finestre che arrivano fino alla vigilia di Natale.

Dal calendario Kinder a quello artigianale fatto in casa, con soprese personalizzate, l’Avvento è passato da essere un evento religioso e sacro legato alla tradizione popolare a vero e proprio fenomeno di massa.

Perché si fa il calendario dell’Avvento: le origini della tradizione di Natale

Il calendario dell’Avvento inizia il 1 dicembre ma questa ricollocazione temporale è recente poiché dal punto di vista liturgico si era soliti partire dalla prima domenica di dicembre.

Il classico format con finestre di cartone e cioccolatini ha invece origine nel 1920, in Germania. Nel freddo del Nord Europa dei primi anni del Novecento un editore di nome Gerhard Lang ebbe l’intuizione di stampare il primo calendario dell’Avvento basandosi su una tradizione portata avanti dalle donne di Maulbronn (che regalavamo dolci ai bambini per ogni giorno di dicembre fino alla vigilia di Natale, sottolineando l’importanza della nascita di Gesù).

Origini protestanti ma ampia diffusione nel mondo cristiano: è il paradosso delle origini del calendario dell’Avvento, sbarcato successivamente anche nel nostro Paese passando dal Nord Italia con la pasticceria Galli di Milano che diffuse i primi esemplari.

Il calendario dell’Avvento si lega soprattutto all’infanzia: tantissimi gli italiani che lo utilizzano per insegnare ai propri figli alcuni dei passaggi fondamentali della nascita di Gesù: oggi la Natività non è sempre al centro di questi calendari, che molto spesso ne sfruttano il format per dispensare le soprese più disparate (pensate che addirittura i Nazisti ne realizzarono uno durante la Seconda Guerra Mondiale a scopo di propaganda).

Oggi è ognuno è libero di realizzare il proprio Calendario dell’Avvento per rivivere le tappe della Natività o per avere un cioccolatino al giorno in attesa del Natale: l’importante è essere sicuri di non mancare nemmeno una casella.

Argomenti

# Natale

Iscriviti a Money.it