Finisce l’avventura imprenditoriale di Buffon nella Zucchi costata 20 milioni di euro al portiere azzurro. La società passerà di mano ai francesi dell’Astrace Capital Sas.
E’ di qualche giorno fa la notizia che la Zucchi, società di prodotti tessili per la casa, e detenuta al 56% da Buffon tramite la società Gb Holding, è passata di mano al fondo francese Astrace Capital Sas, il quale farà un aumento di capitale di 10 milioni di euro.
Le cifre dell’affare ancora non sono state rese note, poiché il portiere della Juventus e della Nazionale italiana è ancora in trattativa con il fondo francese per capire come poter uscire dal capitale della società, se ne saprà di più per la fine del mese corrente o per il mese successivo. Si stima, però, che Buffon abbia perso circa 20 milioni di euro.
Buffon perde 20 milioni in Zucchi
Avventura non felice quella dell’ estremo difensore della Nazionale, la sua perdita è stata stimata in circa 20 milioni di euro tra investimenti iniziali e aumenti di capitale, cifra che, probabilmente, nonostante la cessione della sua quota, non rivedrà più.
Storia travagliata quella tra la Zucchi e Gigi Buffon, cominciata nel 2009 quando Buffon entrò come azionista nel gruppo. Da quel momento la società tessile ha visto un continuo declino, a cui Buffon ha cercato di porre rimedio in prima persona diventando socio di maggioranza del gruppo.
Infatti, dal 2009, Buffon ha aumentato esponenzialmente le sue quote all’interno della società, passando dal 2% iniziale, all’11%, al 20% e per finire al 56%.Il portiere della Nazionale, puntava ad un rilancio del gruppo sperando di poterlo portare in pareggio di bilancio e poi in utile nell’anno in corso.
Gruppo Zucchi: dal declino della società al concordato
Nel 2013 infatti, la Zucchi aveva raggiunto un accordo di ristrutturazione con gli istituti di credito esposti nella società, ovvero Unicredit, Intesa e Banca Popolare di Milano esposte per un totale di circa 80 milioni di euro. Nel febbraio 2015, la società non è riuscita ad adempiere agli accordi presi nel 2013, violando degli obblighi finanziari il che ha fatto scattare un nuovo piano industriale ottenendo un congelamento degli accordi sottoscritti prima.
Neanche questo tentativo ha avuto successo, infatti la società ha toccato il fondo nell’Aprile del 2015 quando è stata richiesta l’ammissione al concordato insieme agli istituti di credito. La parabola imprenditoriale all’interno del gruppo Zucchi del portiere juventino ha visto la parola fine qualche giorno fa con la cessione della quota detenuta da Buffon al fondo francese.
L’esperienza imprenditoriale è costata cara a Gigi Buffon, nonostante la sua voglia di rilanciare il gruppo, (l’investimento da 20 milioni del portiere ne è la prova) che ormai versava in gravi condizioni economiche. Per questa volta caro Gigi, è meglio andare in panchina.
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