Se l’arte e la cultura latitano, l’altro "petrolio" del Paese va a gonfie vele: stiamo parlando del settore agricolo che nel primo trimestre 2013, come ha annunciato Coldiretti, ha registrato un +9% nelle assunzioni di giovane forza lavoro (under 35), per una potenziale integrazione di 200mila giovani nei campi agricoli.
Record di assunzioni under 35 nel settore agricolo
Il presidente di Coldiretti, Sergio Marini, ha rivelato i dati record di un settore che, nonostante la crisi e i fattori condizionati dal maltempo, sta attualmente spopolando, soprattutto tra i giovani:
Il settore agricolo è l’unico che dimostra segni di vitalità economica, registrando una variazione tendenziale positiva del PIL (+0,1%) e un aumento degli occupati dipendenti complessivi (+0,7%), in controtendenza rispetto agli altri settori nel primo trimestre 2013. La conferma della validità e della modernità del modello di sviluppo agricolo made in Italy è data dalla valorizzazione dell’identità, della qualità e delle specificità, e può rappresentare un riferimento anche per gli altri settori al fine di vincere la competizione internazionale.
Tra i settori che spiccano di più quello relativo alle strutture ricettive, visto che circa 70 giovani su 100 lavorano in questo comparto. Non stiamo parlando solo di agriturismi, ma anche di altre strutture in grado di garantire un’ampia gamma di proposte, iniziative e attività a contatto con l’agricoltura. Emerge inoltre lo sviluppo dell’agri-cosmetica, mentre proseguono sulla buona strada gli allevamenti e la vendita diretta dei prodotti delle aziende agricole.
Il boom continuerà anche nei prossimi anni
Il ritorno degli italiani al lavoro nei campi agricoli è una tendenza che fa riflettere. E’ lo stesso Marini ad affermarlo alla Stampa:
Dopo anni in cui questa attività veniva svolta quasi esclusivamente da lavoratori stranieri o extracomunitari, oggi, forse a causa della crisi, vi stanno facendo ritorno anche tanti italiani, giovani e non.
Marini prevede un’ulteriore espansione del livello occupazionale nel settore agricolo per i prossimi anni: a dimostrarlo il boom di iscrizioni negli istituti professionali agricoli e negli istituti tecnici specializzati.
L’agricoltura made in Italy piace
Quel che è certo è che l’agricoltura made in Italy è un settore in cui si respira ottimismo: i dati Coldiretti possono confermarlo. Più dell’80% dei consumatori italiani preferisce acquistare i prodotti del Belpaese e più della metà preferisce anche spendere qualcosa in più, nonostante il periodo non facile per il portafoglio.
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