Berlusconi vs Santoro e Travaglio: chi ha vinto? In molti hanno visto la puntata di "Servizio Pubblico" di ieri, e hanno capito molte cose. Come, ad esempio, citando uno dei tanti messaggi su Twitter, come in realtà Santoro sia stato uno dei più grandi (involontari) sostenitori del Cavaliere.
Chi ha vinto?
Alla fine l’impressione è che abbia vinto Santoro, ma non certo contro Berlusconi. Ha vinto Santoro relativamente all’audience: voleva il record, e i 9 milioni di telespettatori sono una prova, visto che da più parti è stato già considerato (preventivamente) l’evento televisivo dell’anno.
Ha vinto anche Berlusconi, perché non si è alzato dalla sedia, non è fuggito dallo studio, anche quando Santoro ha incalzato la voce, perdendo l’aplomb che dovrebbe avere un giornalista serio (vedi americani e inglesi) e vestendo i panni del furente vendicatore. Ha vinto Berlusconi perché la figura migliore l’ha fatta lui. Marco Travaglio ha vinto solo con la seconda parte della sua lettera, o meglio, la parte finale: se in 20 anni non avessimo perso tempo a perderci in chiacchiere, forse staremmo vivendo in un’Italia migliore e più ricca. Ma questo non è solo un vizio dettato dalla politica berlusconiana: è piuttosto un vizio della politica tutta, del sistema mediatico, in breve, del sistema Italia.
Un confronto con poche domande
Votare l’IMU è stato un obbligo. Sulla crisi il governo Berlusconi non ha avuto colpe. Queste, in sintesi, le uniche due risposte date dal Cavaliere alle uniche due domande (velate) di Santoro, Travaglio, Costamagna e Innocenzi (ma si annovera anche un ritiro, o meglio, un "lapsus" sulle accuse alla Bundesbank). A dire la verità Travaglio non ha fatto alcuna domanda: si è trincerato dietro due monologhi celati dietro pure e semplici affermazioni. Affermazioni, per l’appunto, che da parte di Berlusconi è stato facile smentire, facile come bere un bicchiere d’acqua.
Le reazioni su Twitter
Nessuna domanda seria: è quello che ricusa il pubblico di Twitter, inferocito anche sul divieto di parlare dei processi imposto dalla programmazione. Accordi che tuttavia ci stanno e che fecero anche David Frost e Richard Nixon durante il loro celebre incontro, con la sottile differenza che David Frost le domande le fece e non perse mai il suo tipico aplomb britannico.
La voglia di rivalsa, il desiderio di vendetta, lo show: è questo quello che è diventato “Servizio Pubblico”. 3 ore di puro spettacolo e intrattenimento in cui Berlusconi si è trovato pienamente a suo agio.
Un esempio di pura tv spazzatura il siparietto della lettera letta da Berlusconi, ma non per la trovata (geniale, a dire il vero, e molto furba) dell’ex premier di contrattaccare Travaglio sul suo stesso territorio (leggendo la “letterina” e accusandolo di essere un diffamatore), bensì perché Santoro ha perso letteralmente le staffe e rimandato un Berlusconi gongolante al suo posto che, non contento, ha anche improvvisato la scena che sarà più ricordata di questo (show) politico: quella di ripulire la sedia su cui si era seduto Travaglio. Uno spettacolo nello spettacolo, insomma, il clou, visto che si era appena sfiorata la rissa.
Su Twitter il pubblico non ha reagito bene, e non tanto perché voleva vedere Berlusconi sulla graticola o, peggio, su un barbecue, quanto perché si aspettava forse di vedere una trasmissione seria, con del giornalismo serio.
Sì, l’impressione è che abbiano vinto entrambi, ma Berlusconi un po’ di più. O forse che hanno perso entrambi, ma Berlusconi un po’ di meno. La differenza è così labile…
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