Berlusconi "al voto prima di ottobre", Bersani ha paura di Renzi, Grillo e il Governo 5S. Ecco i perchè dei NO ai 10 saggi

Vittoria Patanè

02/04/2013

Berlusconi

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha nominato nei giorni scorsi dieci saggi che avranno il compito di guidare il Paese nei prossimi giorni, settimane, mesi?

Il punto interrogativo, data la situazione attuale, è d’obbligo. In un clima di totale incertezza, l’Italia sembra ormai in balia degli eventi, una Nazione priva di qualcuno che la possa guidare e piena di dubbi sul prossimo futuro.

Non si sa quanto durerà l’odierno “equilibrio”, non si sa nemmeno cosa succederà dopo: potrebbero esserci elezioni anticipate, qualcuno (chi?) potrebbe ricevere l’incarico di formare un Governo politico e nel frattempo si dovrà scegliere colui che reggerà sulle sue spalle le sorti del Paese per il prossimo settennato.

Caos totale insomma e nessuna certezza. Ed intanto continuano le polemiche. I partiti, che in principio sembravano approvare le decisioni di Napolitano, adesso sono tutti in rivolta, il Presidente, dal canto suo, si difende dalle accuse e parla di un “evidente fine ricognitivo dei gruppi”, sentendosi “abbandonato dai partiti”.

Berlusconi, Bersani e Grillo sono per la prima volta (miracolosamente) d’accordo: la scelta dei dieci saggi è totalmente sbagliata.
Ma dietro questi giudizi si nascondono fini e motivazioni differenti. Cerchiamo di capire quindi, quali sono le volontà dei tre leader e quali cause si celano dietro le loro polemiche

Bersani e lo spauracchio Renzi

Bersani, dopo aver più volte confermato la propria fiducia nei confronti del Presidente della Repubblica, adesso si tira indietro. I vertici del PD temono che l’attuale status quo abbia vita breve, troppo breve perché la situazione non precipiti.

Il timore reale che affligge Pier Luigi Bersani in questi giorni ha nome e cognome: Matteo Renzi. Il segretario del PD teme infatti che il capo dello Stato possa dare al sindaco di Firenze l’incarico di formare un nuovo Governo di larghe intese. Ipotesi che non solo taglierebbe totalmente fuori Bersani, ma spaccherebbe di netto in due l’intero partito, “condannando a morte” lo zoccolo duro del PD che negli ultimi mesi si era sempre schierato a favore del segretario.

Matteo Renzi ha ripetuto più volte la necessità di formare un Governo di larghe intese e quindi potrebbe essere l’unica scelta possibile per il Presidente della Repubblica che, dal canto suo, si è chiesto più volte, riferendosi al M5S, quale compito si potrebbe affidare sulla base di un 25%.

Berlusconi e le scadenze obbligate

Il Cavaliere ha paura che la decisione di Napolitano serva solo a “prendere tempo” e proprio il fattore tempo potrebbe giocare a suo sfavore.
Il leader del PDL crede che il capo dello Stato voglia solo rimandare qualsiasi decisione al suo successore e che quest’ultimo venga eletto seguendo le volontà del PD e di Scelta Civica (il nome più probabile sembra essere ancora quello di Romano Prodi).

Berlusconi quindi, come ha ribadito più volte, propone due opzioni: governissimo o elezioni anticipate. A giugno preferibilmente. In autunno infatti si aprirà nuovamente un periodo “molto caldo” per lui fatto di nuovi processi e sentenze che potrebbero avere ripercussioni sulla sua candidabilità e sui risultati delle urne. E questo è assolutamente da evitare.

Grillo e il Governo a 5 Stelle

Le volontà del M5S ormai sono chiare a tutte. I grillini vogliono governare da soli e se questa condizione non verrà rispettata, si andrà al voto, dove i seguaci di Grillo e Casaleggio, rinvigoriti dai risultati dello scorso febbraio, sperano di ottenere una maggioranza assoluta.

E non importa se il loro comportamento delle ultime settimane ha fatto storcere il naso a parecchi, la linea non cambierà di una virgola. Lo ha detto Grillo, lo ha ribadito Casaleggio e continuano a ripeterlo i vari capigruppo. Insomma “O Governo a 5 Stelle o niente”.

Ecco quindi quali sono le volontà dei tre maggiori leader italiani. La “palla” continua ad essere nelle mani di Napolitano. Staremo a vedere.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it