Non dev’’essere stato un risveglio sereno quello di stamattina per Silvio Berlusconi. Ma in fondo c’era da aspettarselo.
Il Cavaliere non poteva pensare che la provocazione lanciata ieri, quando ha incitato il Governo letta a fregarsene del tetto del 3% per il rapporto deficit/PIL, non avrebbe suscitato reazioni dall’Unione.
L’Europa non può sicuramente tollerare un tale affronto, a maggior ragione se si pensa che di Fiscal Compact si parlava già nel 2011, quando al Governo c’era proprio Berlusconi e Tremonti era Ministro dell’Economia e delle Finanze .L’Italia in sede europea, nel periodo di formulazione del patto, non ha mai espresso gravi perplessità in merito (l’accordo è stato poi firmato nel marzo 2012 dal Governo Monti).
Nonostante il Premier Letta abbia cercato di tranquillizzare gli animi, ribadendo che l’Italia rispetterà gli accordi previsti dal Fiscal Compact, numerose accuse sono oggi cadute addosso a Silvio Berlusconi che, dal canto suo, risponde:
"Si sta cercando di farmi apparire come un nemico dell’euro e dell’Europa. Niente di più falso".
Ma come al solito il Cavaliere non si accontenta della difesa e passa al contrattacco:
"Quanto ho detto ieri coincide in tutto e per tutto con quel che Krugman e altri grandi economisti vanno sostenendo da tempo, a difesa e certamente non contro l’Europa, affinché l’Unione europea si spinga finalmente sulla strada del rilancio produttivo e della creazione di nuovi posti di lavoro. In questo senso, il mio appello deve essere inteso come un incitamento e un incoraggiamento all’attività di quel governo che stiamo sostenendo con assoluta lealtà".
Le accuse
Il commento più duro è arrivato dal presidente del Parlamento Europeo, Martin Schultz che invita tutti a non dar peso alle parole irrealistiche dell’ex premier:
"L’Italia non può uscire dal patto di stabilità: la proposta di Berlusconi è totalmente irrealistica perché questo trattato è vincolante per tutti i Paesi europei. D’estate Berlusconi si surriscalda sempre, quindi prendiamo con tranquillità ciò che dice.”
Tranquillo invece il commissario UE agli Affari economici, Olli Rehn:
“L’Italia deve restare sotto il 3% di deficit e deve anche fare le riforme“.
Critiche anche dall’Italia per il Cavaliere. A parlare e il deputato del Centro Democratico e componente della Commissione Bilancio, Bruno Tabacci che sottolinea come l’accordo sul Fiscal Compact sia stato voluto proprio dal Governo Berlusconi nel 2011:
"Silvio Berlusconi dice delle sciocchezze. È come se io quando ero assessore al Bilancio a Milano avessi detto sforiamo che tanto non ci cacciano. Il fiscal compact - conclude - origina dall’accordo dell’anticipo di bilancio voluto dal governo Berlusconi nel pieno della temperie finanziaria del 2011".
Berlusconi come Krugman?
Berlusconi ha invitato tutti a leggere quanto scritto oggi da Paul Krugman sul quotidiano francese “Le Monde”, affermando che lo stesso premio Nobel la penserebbe come lui.
Eccole le parole di Krugman che Berlusconi cita:
’Finchè i dirigenti politici non avranno da offrire ai cittadini altro che sacrifici e i discorsi saranno vana emissione di fiato. Quando sento Wolfgang Schaeuble, ministro delle finanze tedesco, allarmarsi per i pericoli di una politica monetaria troppo espansionista della Banca centrale europea, mi dico ’Oh, mio Dio!’, perché la Bce è la sola istituzione che resta all’Europa per nutrire e sostenere la crescita. E’ questo spirito che può distruggere l’Europa.”
Insomma quanto affermato ieri non sarebbe un attacco all’Europa, bensì un incoraggiamento affinchè l’Unione cambi il modo di affrontare la crisi, incoraggiamento che viene anche dai maggiori economisti del momento, Paul Krugman in primis.
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