Berlusconi, Bersani o Grillo? Chi sarebbe meglio per il dopo-Monti? Gli investitori se lo chiedono da un po’, soprattutto dopo l’annuncio di Monti di questo fine settimana che ha messo in subbuglio tutto il mondo politico ed economico. Quali rischi potrebbe correre il nostro paese e l’Europa tutta con ognuno dei tre candidati al governo?
Bersani premiato
Gli investitori sembrano premiare il PD di Bersani, (premiato anche dai sondaggi, nei quali rimane sempre al primo posto) il quale molto probabilmente continuerebbe a seguire la strada iniziata da Monti soprattutto per quanto riguarda il processo di attuazione delle riforme di austerity, anche perchè, secondo quanto sostenuto da Azad Zangana, economista di Schroders, la fase successiva di tali riforme di austerity sarebbe "più facile da vendere dato che la parte meno popolare é già stata implementata dal Governo tecnico".
Berlusconi spaventa
La possibilità di un Berlusconi al governo spaventa invece i mercati; Zangana infatti afferma, "Uno scenario deludente che rischia di rovinare il momentum positivo che aveva contagiato i mercati periferici europei nelle ultime settimane". Durante la presentazione del libro "Il Palazzo e la Piazza" di Bruno Vespa, Berlusconi ha continuato a ribadire la sua posizione aggiungendo tasselli giorno dopo giorno; in questa occasione ha dichiarato, "Il mio passo indietro o avanti dipende da come si sviluppano le cose. Io non credo che Monti accetti di poter diventare uomo di parte e di partito, ma ove Monti decidesse di aderire a questa richiesta, tutto lo schieramento moderato arriverebbe a questa possibilità" e non perde occasione per lodare il suo "rivale", rivelando, "Ebbi a offrire al professor Monti di entrare nel mio governo come ministro dell’Economia perché ho una stima personale molto elevata nei suoi confronti, non ho remore a dirlo, così come non ho remore a dire che lo ’’ho invidiato’’ perché ha avuto ’la possibilità di fare decreti su tutto, anche su materie ordinarie".
Grillo: lo scenario peggiore
Gli investitori e gli economisti sembrano essere molto lontani dalle posizioni di Beppe Grillo e del suo partito, il Movimento 5 Stelle, il peggiore scenario che si potrebbe desiderare: una figura "destabilizzante" che porterebbe ad un’ulteriore frammentazione in Parlamento e a delle politiche che non si pensa gioverebbero alla nostra situazione attuale, mettendo a rischio ad esempio la questione sullo spread BTp-Bund che potrebbe essere spinto sempre più in su.
Forse tutta questa incertezza e questi rischi porteranno il Belpaese a richiedere l’attuazione del piano anti-spread Outright Monetary Transactions (OMT), ossia l’acquisto di titoli di Stato a breve termine sul mercato secondario, utilizzati per ridurre le pressioni derivate dallo spread. O forse no secondo Credit Suisse che invece sostiene, "nonostante tutto, la situazione italiana resta stabile, soprattutto grazie alle aspettative che l’incertezza sarà eliminata in seguito alle elezioni politiche nel nuovo anno".
Staremo a vedere.
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