Benzinai: sciopero 18 giugno, stop self service dal 14 al 17. Ecco tutte le info per non rimanere a secco

Marta Panicucci

5 Giugno 2014 - 11:07

I benzinai scioperano per i "prezzi alti e le discriminazioni commerciali". L’Italia resterà a secco dal 14 al 19 giugno, ecco tutte le informazioni con date e orari di chiusura

Benzinai: sciopero 18 giugno, stop self service dal 14 al 17. Ecco tutte le info per non rimanere a secco

Si prospetta un giugno difficile per gli automobilisti. In concomitanza con le prime partenze per le vacanze estive i benzinai hanno proclamato uno sciopero e la chiusura dei self-service. Distributori di benzina chiusi il 18 giugno e niente self service dal 14 al 17 giugno.

Sciopero
Per ben quattro giorni l’Italia rimarrà a secco. Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio infatti, hanno annunciato la chiusura dei self-service dalle 07 del 14 giugno fino alle 19.30 del 17 giugno. Mentre lo sciopero generale nazionale partirà alle ore 19.30 del 17 giugno e proseguirà fino alle 7 del 19 giugno quando i distributori torneranno normalmente in funzione.

Inoltre, dalle 24 del 21 giugno alle 24 del 28 giugno i benzinai non accetteranno alcun pagamento elettronico e sospenderanno tutte le campagne promozionali di marchio su tutta la rete ordinaria.

Le ragioni dello sciopero
I benzinai hanno indetto le suddette giornate di sciopero per protestare contro "i prezzi alti e le discriminazioni commerciali che danneggiano consumatori e imprese di gestione". Le associazioni di benzinai lamentano il contesto di "indifferenza e sostanziale inerzia della politica e delle Istituzioni". Come si legge nella nota ufficiale, i benzinai chiedono un "rapido e serrato confronto nel settore e soprattutto con Governo e Parlamento".

Sempre nella nota che annuncia lo sciopero si legge che "il mercato della distribuzione carburanti continua ad essere bloccato dall’assenza di trasparenza". E’ in contesto simile "che - spiegano i benzinai - le compagnie petrolifere, forti del vincolo di fornitura in esclusiva, continuano ad imporre unilateralmente ed arbitrariamente ai gestori prezzi con tutta evidenza fuori mercato e comunque molto più alti di quelli praticati da un ristretto numero di impianti cosiddetti no logo o posti in prossimità dei supermercati che pure vengono riforniti dalle medesime compagnie petrolifere".

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