Benigni e la Costituzione: la fiaba più bella del mondo. Berlusconi? Roba da horror

Federica Agostini

18 Dicembre 2012 - 10:45

Benigni e la Costituzione: la fiaba più bella del mondo. Berlusconi? Roba da horror

Un successo incontrastato, quello di ieri sera su Rai 1 per "La Più Bella del Mondo". Un monologo ininterrotto di circa due ore, durante le quali il Roberto nazionale ha raccontato all’Italia la fiaba della Costituzione e della storia dietro di essa. Una lezione di Amore verso quel Paese che forse troppo spesso, dimentichiamo essere il Nostro Paese.

Che piaccia oppure no, Benigni è il Poeta dei nostri giorni che calatosi nei panni del "buffone", ci racconta del sogno della Costituzione Italiana. Il ritorno di Berlusconi? Roba da film horror.

Grazie Silvio!

Inizia con i ringraziamenti: prima la Rai, poi Napolitano, poi il Papa, poi Dio, tutti lo rimandano a qualcuno di più importante e allora, Benigni conclude i ringraziamenti con un sonoro "Grazie Silvio!".

Durante il monologo non sono certo mancati i riferimenti all’attualità politica e, senza mezzi termini, alla ricandidatura del Cavaliere (che nel frattempo era ospite su Retequattro di "Quinta Colonna") che Benigni definisce come "un sequel da film horror: Lo Squalo 6, La mummia, Godzilla contro Bersani" e aggiunge "qualcuno può dire che ce l’ho con lui, ma a questo punto è lui che ce l’ha con noi!"

"Berlusconi ha diviso l’Italia in due: quelli contrari e quelli disperati". Dal Cavaliere di Mediolanum al Porcellum, dai riti pagani della Lega alle cene di Renzi ad Arcore, Benigni racconta il lato tragicomico della politica italiana e lo fa con il suo inconfondibile stile.

La più bella del mondo

Poi passa alla costituzione, un viaggio nei dodici "Principi Fondamentali della Costituzione", moderna e coraggiosa è "la più bella di tutte".

La prima al mondo, non fa altro che ripeterlo, all’avanguardia su moltissimi temi: la dichiarazione dei diritti umani nella Costituzione Italiana anticipa di un anno quella dell’ONU. "L’articolo tre della Costituzione è come "Imagine" di John Lennon, trent’anni prima" - "Me li immagino lì a Montecitorio, come fricchettoni, che si passano il cannone..".

La Costituzione Italiana è una protezione per l’unicità dello Stato, indivisibile, ma aperto al progresso Europeo, è una tutela per le minoranze, per i cittadini in difficoltà e per tutti gli Italiani. La Costituzione protegge la nostra cultura, invitandoci a difenderla e a farne tesoro, insieme alla difesa dell’umanità: l’Italia ripudia la guerra, ma anche la pena di morte.

Solo un Papa o un buffone

Benigni conclude con il dodicesimo articolo, "il mio preferito", dice, che descrive la bandiera italiana in maniera così semplice, "come nel tema di un bambino" quasi a voler simboleggiare un velo, una protezione che racchiude amorevolmente gli altri undici articoli.

“La Costituzione è un regalo che ci hanno lasciato in eredità: ma ciò che si riceve in eredità deve diventare nostro, bisogna conquistarlo. Qui dentro ci sono le regole per vivere tutti insieme in pace, lavorando. Dico una cosa che potrebbe dire solo un papa o un buffone: domani mattina, quando vi svegliate, dite ai vostri figli di andare a testa alta, di essere orgogliosi di appartenere a un popolo che ha scritto queste cose tra i primi nel mondo, e dite loro di avere fiducia e speranza”.

Si conclude così, la lezione poetica ed ironica sull’Italia e sulla nostra Costituzione in una serata di speranza che soltanto l’universale Roberto Benigni poteva regalarci.

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