CRISI, BARROSO - La crisi di fronte alla quale si trova la zona euro esige dai suoi membri un impegno maggiore di quello che mostrano ora, ha detto, Mercoledì 16 novembre, Jose Manuel Barroso. "Oggi siamo di fronte a una crisi sistemica che richiede uno sforzo ancora maggiore da parte di tutti e importanti misure supplementari", ha detto il presidente della Commissione europea al Parlamento europeo.
E’ necessario "aumentare la sorveglianza, soprattutto per gli Stati membri dell’UE che minacciano la stabilità finanziaria di tutti", ha detto Barroso a Strasburgo. I paesi che hanno "difficoltà finanziarie" o che hanno bisogno di assistenza esterna, come ora la Grecia, l’ Irlanda e il Portogallo, dovrebbero essere oggetto di un "controllo più severo", ha aggiunto Barroso. L’esecutivo Ue intende avanzare proposte in tal senso, il 23 novembre, quando verrà presentato l’annunciato Rapporto annuale sulla crescita, base di lavoro per il secondo semestre europeo ai fini della preparazione delle politiche di bilancio dei 27 paesi UE per il 2013.
Ma la Commissione, in quell’occasione, proporrà anche il rafforzamento del controllo dei progetti di bilancio nazionali dei paesi UE che sono oggetto di una procedura per deficit eccessivo, rispetto al livello del 3% del PIL fissato dal Patto di stabilità, ha continuato Barroso. Questo, di fatto, si tradurrebbe in un rafforzamento della sorveglianza dei paesi in difficoltà.
L’Unione europea potrebbe imporre che i progetti di bilancio nazionali siano riesaminati in "seconda lettura" da parte dei parlamenti nazionali, se si discostano troppo da questa regola. L’UE potrebbe anche suggerire degli "emendamenti" ulteriori, se necessario, alle leggi della finanza nazionale. "I parlamenti nazionali dovrebbero essere resi più consapevoli delle norme UE", ha sottolineato Barroso.
Il presidente ha aggiunto che è necessaria una maggiore integrazione fiscale nell’area dell’euro, senza creare divisioni con i dieci paesi della UE, sui 27, che non sono membri della moneta unica. Una volta che questa integrazione in materia di bilanci sarà implementata e che nuovi strumenti di governo saranno stati decisi, le obbligazioni europee (eurobond) - considerate da molti economisti come soluzione alla crisi - allora diventeranno "naturali", ha aggiunto Barroso.
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