Banche italiane alla prova degli Stress Test autunnali

Federico Migliorini

21/07/2014

La BCE torna a mettere alla prova gli istituti bancari con i nuovi stress test in programma il prossimo autunno: ecco come le banche italiane si stanno preparando a superare l’esame

Banche italiane alla prova degli Stress Test autunnali

I primi Stress Test effettuati dalla Banca Centrale Europea sono ormai datati 2010, e dovevano servire per valutare la capacità degli istituti finanziari a superare eventuali shock finanziari grazie alla loro solidità patrimoniale.

La promessa fatta allora era quella di garantire che gli istituti finanziari sarebbero stati più solidi e che nessun istituto in crisi avrebbe più potuto minacciare da solo la salute e la stabilità dei mercati finanziari europei.

Adesso, dopo quattro anni, la BCE si appresta ad effettuare i nuovi test sugli istituti bancari europei utilizzando nuovi criteri e con una annunciata maggiore severità nei controlli. Saranno 128 gli istituti finanziari europei messi sotto esame, a cui saranno chiesti non soltanto i risultati positivi dello stress test, ma anche la più temuta analisi sulla qualità dei loro attivi patrimoniali: in una parola si tratterà di superare l’esame della “quality review”.

Qual è lo stato di salute delle banche italiane?
In vista degli esami autunnali gli istituti finanziari nostrani non vogliono farsi trovare impreparati.
Per superare a pieni voti l’esame sull’analisi qualitativa e sulla solidità patrimoniale, gli istituti bancari italiani si sono mossi per tempo. Basti pensare agli aumenti di capitale inaugurati la scorsa primavera, che hanno interessato, tra gli altri, il Banco Popolare, con un aumento di capitale di 1,5 miliardi di euro, e dietro di lei tutti gli altri istituti con a coda Monte dei Paschi di Siena che ha appena chiuso proprio pochi giorni fa il lungo iter della ricapitalizzazione che ha portato nelle casse dell’istituto di Piazza Salimbeni oltre 5 miliardi di euro.

Tutto facile quindi, almeno in apparenza, ma le insidie non mancheranno, come preannunciano gli addetti ai lavori delle banche italiane sotto analisi. Chi sarà riuscito ad accumulare il maggior cuscinetto di liquidità possibile sarà l’istituto che potrà guardare al prossimo ottobre, mese di inizio dei controlli, con maggiore serenità degli altri.

Ad oggi, però non tutti gli operatori finanziari sono convinti che il buon esito degli stress test produrrà effetti salutari sui mercati finanziari. Anzi, per molti di loro prevale la convinzione che i criteri stabiliti per la valutazione della solidità patrimoniale dei bilanci siano troppo blandi. In un periodo apparentemente tranquillo come quello attuale, infatti, potrebbe essere utile avere un approccio più severo per evitare il ripetersi di errori fatti in passato.

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