BPM vola in borsa per l’annullamento dei requisiti patrimoniali aggiuntivi che gravavano da tre anni sulla governance dell’istituto milanese.
Arrivata ieri la tanto sospirata rimozione integrale, da parte della Banca d’Italia, degli add-on ovvero dei requisiti patrimoniali aggiuntivi che erano stati imposti alla Banca Popolare di Milano dopo l’ispezione subita tra il Settembre 2010 e il Marzo 2011. Anche grazie alla diffusione dei dati sul primo trimestre 2014 e sulla recente sottoscrizione dell’aumento di capitale, il titolo Bpm è volato ieri in borsa, segnando un rialzo del 6,18% e attestandosi a un valore di 0,6875 euro ad azione.
La comunicazione relativa all’annullamento dei requisiti patrimoniali aggiuntivi è arrivata ieri in una nota della stessa Banca d’Italia in cui è stato spiegato anche che gli effetti della rimozione degli add-on saranno operativi dal 30 Giugno prossimo e che tale decisione fa seguito agli interventi messi in atto da BPM per risolvere le criticità tecniche e operative che avevano portato all’imposizione dei requisiti patrimoniali aggiuntivi e alla richiesta, da parte di Bankitalia, dell’avvio di un percorso di rilancio che, è stato coerentemente perseguito e realizzato con differenti misure, tra le quali la più recente e la più importante è senz’altro l’aumento di capitale, da 500 milioni di euro, avvenuto il mese scorso.
L’altro elemento che ha fatto registrare ieri un apprezzamento particolarmente positivo del titolo Bpm e ha ingenerato scambi pari a oltre il 3,7% del capitale, con un aumento del titolo di oltre 6 punti percentuali e un crescita del Common Equity Tier 1 Ratio di Banca Popolare di Milano dal 7,30% all’11% circa, sono stati i dati relativi al primo trimestre 2014 che, oltre ad aver evidenziato la sottoscrizione integrale ell’aumento di capitale da 500 milioni di euro, hanno anche reso nota la parziale cessione della partecipazione detenuta da Bpm in Anima Holding.
Rassicuranti le dichiarazioni rilasciate ieri dall’Amministratore Delegato di Bpm, Giuseppe Castagna, a margine di un convegno, riguardo alla composizione del nuovo azionariato di Popolare Milano, in seguito al recente aumento di capitale. Anche se non ci sono ancora elementi sufficienti per mappare in modo dettagliato la nuova composizione dell’azionariato, è data per certa una presenza forte degli investitori istituzionali e la partecipazione all’operazione di molti fondi d’investimento. Questa ipotesi sarebbe suffragata anche dal dato relativo alla rete retail, da cui è stato raccolto solo il 20% dei importi provenienti dall’aumento di capitale, per questo il restante sarebbe stato, con buona probabilità, acquistato da investitori istituzionali.
Secondo le elaborazioni della Consob, stilate in base alle comunicazioni pervenute, l’azionariato di BPM, vedrebbe una presenza rilevante del colosso finanziario americano Blackrock con il 5,15% (un dato, questo, precedente all’aumento di capitale) e di Norges Bank con una quota poco sopra il 2% (successivamente al 30 Maggio). Consistente anche la quota di azionariato del fondo Athena Capital che, prima dell’aumento di capitale deteneva il 7% mentre dopo, avendo sottoscritto solo parzialmente la ricapitalizzazione del titolo, è sceso al 5,7%.
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