Banca Mondiale, allarme occupazione: ecco perché servono 600 milioni di nuovi posti di lavoro

Erika Di Dio

02/10/2012

Banca Mondiale, allarme occupazione: ecco perché servono 600 milioni di nuovi posti di lavoro

"L’economia globale dovrà creare 600 milioni di nuovi posti di lavoro tra il 2005 e il 2020 per assorbire i giovani che entrano nel mondo del lavoro, stimolare lo sviluppo, dare più potere alle donne e prevenire disordini": lo dice la World Bank nell’edizione di ieri del suo World Development Report, che analizza le connessioni tra il lavoro e alcune importanti dimensioni dello sviluppo economico e sociale.

L’occupazione: una priorità

L’occupazione deve essere la priorità dei governi e i risultati che da ciò si avranno non riguarderanno soltanto la sfera economica, ma saranno fondamentali per il raggiungimento dello sviluppo e la crescita del paese; il report addita poi l’Egitto e la Tunisia come gli esempi negativi del caso, in quanto meno di due anni fa l’assenza di opportunità lavorative portò ad alimentare delle rivolte che rovesciarono i leader dei due paesi in esame.

Dopo aver vissuto la peggior crisi economica dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, sarà molto difficile ritornare ai livelli di occupazione pre-crisi, per questo motivo sono fondamentali e urgenti gli incentivi per investire al settore privato, che rappresenta il 90% dell’occupazione a livello globale. A proposito, il Presidente della World Bank ha detto, "I cambiamenti demografici, il progresso tecnologico e gli effetti duraturi della crisi finanziaria internazionale sanno ridisegnando il paesaggio del lavoro nei paesi di tutto il mondo. I paesi che si adattano correttamente a questi cambiamenti e soddisfano le proprie sfide lavorative possono ottenere notevoli guadagni in termini di livello di vita, crescita della produttività e nella formazione di società più coese".

Secondo il U.S. Census Bureau, l’attuale popolazione mondiale salirà a poco più di 7 miliardi di persone entro il 2020, quando sarà necessaria la presenza di 600 milioni di posti di lavoro in più. I più bisognosi sembrano essere proprio i giovani che potrebbero compensare l’assenza di lavoro e di sacrificio con la partecipazione a "young gangs".

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