C’è un’alternativa allo schema per il bailout di Cipro? Forse sì, ed è in fase di discussione al governo perché la tassa (o imposta, o prelievo forzoso) venga ridotta per i correntisti minori e soppressa per i conti al di sotto di una data soglia. Il tentativo, riporta la CNBC, è mirato a ridurre il terrore che l’accordo sul salvataggio finisca col penalizzare i contribuenti e piccoli risparmiatori per cui già si teme una spietata corsa agli sportelli.
Stesso piano, diversi dettagli
Secondo fonti Reuters, il governo di Cipro sta lavorando per stabilire una soglia che possa essere esente dall’applicazione del prelievo forzoso sui conti più piccoli. Il livello è ancora in fase di discussione e si articolerebbe secondo le tre fasce individuate anche dal Wall Street Journal: un’imposta del 3% sui depositi fino a 100 mila Euro, del 10% su quelli compresi tra 100 e 500 mila euro e, infine, una del 15% su quelli che superano i 500 mila Euro.
Secondo lo schema originale, ricordiamo, l’imposta era prevista con un’applicazione del 9.9% sui conti oltre i 100 mila euro e del 6.75% su quelli di importo inferiore. Il Parlamento Cipriota ha rinviato a domani le votazioni, per lasciare "più spazio alle negoziazioni".
Joerg Asmussen, membro del consiglio BCE, ha riferito alla stampa questo lunedì che le decisioni in tal senso, su come fare leva sui depositi bancari, spettano tutte al governo cipriota; ma il totale contributo che ci si aspetta dai correntisti ammonta a 5.8 miliardi di Euro.
Il punto dalla Germania
Secondo quanto riportato da Reuters, anche il governo tedesco sembra essere propenso ad un cambiamento di programma.
Steffen Seibert, portavoce della Cancelliera Merkel ha fatto sapere che "per raggiungere la sostenibilità è necessario il contributo da parte di Cipro e da parte del suo settore bancario, compresi correntisti e proprietari".
"Come il paese arrivi a collezionare tale contributo e come saranno organizzate le divisioni è una decisione che spetta al governo Cipriota" ha aggiunto.
La Germania, dunque, approva la decisione del governo cipriota, ma ci tiene a sottolineare di non essere all’origine di una scelta del genere. Conclude Seibert: "sono d’accordo con quanto riferito dal ministro delle finanze in televisione; la Germania avrebbe preferito una soluzione differente, forse meno vacillante. Ma non è una decisione che spetta a noi."
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