Nasce il Brussels Group con la collaborazione di Ue, Bce e Fmi con l’Esm e tecnici greci. Intanto la Grecia chiede un risarcimento dei danni provocati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
La Grecia ha problemi di liquidità e le casse sono vuote. La popolazione attende che il piano umanitario promesso da Tsipras - che era al centro del suo programma per le elezioni del 25 gennaio - diventi realtà.
Il governo greco sta ricevendo critiche in quanto doveva essere già operativo.
Con l’Intesa Grecia-Ue del 20 febbraio, l’estensione del programma di aiuti alla Grecia è previsto per la sola durata quattro mesi e, anche se è stato richiesto da molto alla Grecia di fare presto, per un accordo completo si dovrà attendere la fine aprile.
A Bruxelles sono ripresi a livello tecnico i negoziati tra la Grecia e la ex Troika, le tre istituzioni creditrici della Ue, Bce e Fmi (Fondo monetario internazionale).
Gli incontri sono tra tecnici e forse solo tecnici saranno anche ad Atene.
Le trattative sono iniziate con una nuova denominazione: "Brussels Group".
Alle tre istituzioni internazionali si sono aggiunti anche i rappresentanti del fondo salva-stati Esm (European Stability Mechanism) e anche i tecnici della Grecia.
Tsipras si è dichiarato “moderatamente ottimista” riguardo alle trattative “di carattere tecnico”. L’obiettivo è sempre quello di riuscire a sbloccare l’ultima tranche di oltre sette miliardi di euro del programma di aiuti economici.
Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo che aveva detto che si potevano "dividere i pagamenti in due tranche" ha chiarito che "prima però ci deve essere l’accordo e l’implementazione" dell’accordo stesso sulle riforme.
Ha dichiarato:
"Siamo pronti ad aiutare a condizione che ci sia un accordo sull’intero pacchetto e che ne cominci la messa in atto"
In pratica la Grecia riceverà liquidità solo quando verranno attivate le riforme.
Si comprende bene che si vuole analizzare con esattezza entrate e uscite del bilancio e determinare che margine c’è per realizzare le riforme, e che tipo di misure è possibile adottare.
Ad esempio, se c’è spazio per il sostegno alla popolazione, il famoso piano umanitario, o se bisogna privilegiare quelle che fanno cassa come le privatizzazioni.
Ma per un accordo completo si dovrà attendere fine aprile.
Cosa farà la Grecia mentre i tecnici lavorano al piano di riforme?
Nei giorni scorsi Tsipras aveva detto che voleva creare un Comitato per chiedere a Berlino il risarcimento dei danni provocati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale e si parlava di una cifra intorno ai 162 miliardi di euro, praticamente la metà del debito greco.
Al riguardo il Parlamento greco ha approvato all’unanimità la proposta del proprio Presidente, Zoe Constantopoulou, per la ricostituzione ed il rilancio di una Commissione Interparlamentare per la rivendicazione dei danni di guerra causati al Paese dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Si chiede anche la restituzione del prestito forzoso fatto da Atene al III Reich (almeno 11 miliardi di euro odierni secondo un recente rapporto ufficiale ellenico) e il ritorno in Grecia delle antichità rubate dai tedeschi.
Cosa ha risposto la Germania?
Il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibertla ha dichiarato che questione delle riparazioni di guerra è già stata legalmente e politicamente risolta.
Il ministro della Giustizia greco, Nikos Paraskevopoulos, si è detto pronto a firmare una sentenza della Corte Suprema che consentirà al governo di sequestrare beni tedeschi come parziale risarcimento per i crimini commessi nel paese dai nazisti.
Riferendosi a una decisione pronunciata nel 2000 dalla massima istanza giuridica del paese, Nikos Paraskevopoulos ha ricordato che il provvedimento sosteneva il diritto dei sopravvissuti della città di Distomo a chiedere un risarcimento.
In questa città nel 1944 le forze naziste uccisero oltre 218 persone
Intanto la Grecia ha venduto 1,3 miliardi di euro di titoli a 3 mesi indispensabili per finanziare le spese correnti come stipendi e servizi. Il tasso d’interesse, al 2,70%, ed è dal marzo 2014 che aumenta. Lo spread è di nuovo sopra i 1.000 punti base, ora è a 1.018. E
Mentre le borse europee hanno chiuso in forte rialzo quella di Atene ha ceduto il 2,46% con i bancari di nuovo in forte ribasso, anche a causa del bilancio in rosso diffuso da Eurobank.
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