L’agenzia di rating Moody’s ha deciso di abbassare il merito di credito sul debito a lungo termine di Banca Popolare di Milano da Baa3 a Ba3. L’agenzia ha inoltre comunicato che continuerà a tenere sotto osservazione BPM per valutare la possibilità di ulteriori downgrade.
Dopo la mancata trasformazione del gruppo in società di per azione, un’altra tegola si abbatte sull’istituto di Piazza Meda, causando anche pesanti perdite in borsa.
Attualmente il titolo BPM cede infatti il 2,72%, venendo scambiato ad un valore di 0,4456 euro.
I motivi
A partire da una revisione iniziata nel novembre dello scorso anno Moody’s ha deciso non solo di abbassare la propria valutazione sul debito, ma anche sui depositi a lungo termine (rating precedente Baa3, oggi Ba3) e sulla solidità finanziaria (Bfsr) a E+.
In base a quello che si legge su una nota diramata dalla stessa agenzia, i motivi del downgrade sarebbero essenzialmente tre:
"il deterioramento della qualità del credito e la sua concentrazione nel settore real-estate, la pressione sugli utili che si prevede persista sulla base delle significative perdite registrate nel 2011 e 2012, e la modesta base di capitale, che fornisce un ’cuscinetto’ limitato per assorbire le perdite".
Nel corso dei prossimi mesi Moody’s continuerà a valutare la banca, basandosi sui piani di raccolta di capitale, sul progetto di trasformazione in SPA e sulla performance del primo trimestre 2013. Ecco cosa si legge nella stessa nota citata in precedenza:
“La valutazione che avverrà nei prossimi mesi si concentrerà anche sui piani di raccolta di capitale della banca, che ci si attende siano approvati all’assemblea del 22 giugno, sulla sua potenziale trasformazione in società per azioni, sui risultati della recente ispezione effettuata dalla Banca d’Italia, e sulla performance trimestrale della banca nel 2013"
L’assemblea di giugno e il cambiamento di programma
Con una decisione che ha stupito molte persone, stamattina BPM ha revocato la convocazione dell’assemblea straordinaria che si dovrebbe tenere il prossimo 22 giugno, indicendo invece, nella stessa data un’assemblea ordinaria e straordinaria.
Secondo quanto comunicato dall’istituto di Piazza Meda la parte ordinaria dovrebbe riguardare essenzialmente l’elezione del prossimo presidente e l’integrazione del consiglio di sorveglianza.
Mentre la parte straordinaria, quella considerata di maggior interesse dai mercati, dovrebbe riguardare i seguenti tempi: aumento di capitale da 500 milioni di euro e la possibile incorporazione della banca di Legnano nella capogruppo.
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