Tutto come previsto nella riunione odierna del Consiglio direttivo della Bce. I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,50%, all’1,00% e allo 0,00% ma il Consiglio direttivo ha di nuovo messo in evidenza che il futuro meccanismo di controllo singolo e il meccanismo di risoluzione unico sono elementi cruciali per lo spostamento verso la re-integrazione del sistema bancario e chiede una rapida attuazione.
Per la Bce continua ad essere debole la crescita dei prestiti al settore privato. I prestiti alle famiglie sono rimasti al 0,3% nel mese di aprile e sostanzialmente sono restati invariati dall’inizio del nuovo anno. Si ritiene che un’zione combinata sul fronte fiscale e quindi a livello strutturale potrebbe rafforzare la sostenibilità di bilancio degli Stati e favorire la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. La contraddizione è che si chiede con forza che le decisioni del Consiglio europeo di estendere il periodo di tempo per la correzione dei disavanzi di bilancio eccessivi deve essere solo per casi eccezionali.
Tutto l’interesse della Bce è per il sistema comunitario nel suo insieme che deve rendere le banche più solide e sicure e la garanzia è l’unione bancaria. Chiaramente si tratta di "risolvere", oppure chiudere le banche più problematiche dei 17 paesi dell’eurozona. Come è noto la Francia e Germania hanno proposto di lasciare il potere risolutivo agli enti regolatori nazionali e chiedono una maggiore "cooperazione" mediante un consiglio di rappresentanti. Come finirà? L’estate non è ancora iniziata. Vedremo.
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