La BCE si è detta pronta a utilizzare anche le misure monetarie non convenzionali per far lievitare l’inflazione verso il 2%. Sul forex continua il crollo dell’euro
Nel bollettino mensile della BCE è stato sottolineato come i vertici monetari di Francoforte siano sempre più propensi a fare tutto il possibile per far ritornare il tasso di inflazione su livelli più adeguati, ovvero verso il target di medio periodo del 2%. L’Eurotower si è detta pronta ad agire anche con misure monetarie non convenzionali, tra le quali spicca chiaramente il piano di quantitative easing in stile FED, nel caso in cui la crescita economica nell’eurozona dovesse manifestarsi al di sotto delle aspettative e/o l’inflazione restare troppo bassa per un periodo prolungato di tempo.
La BCE non è preoccupata solo per la bassa inflazione, in costante discesa negli ultimi 6-8 mesi. Mario Draghi teme che la ripresa economica possa incontrare diversi ostacoli e già diverse volte è stato rimarcato che esistono concreti rischi al ribasso nell’eurozona. Le causa vanno ricercate nelle tensioni geopolitiche tra Ucraina e Russia, negli alti e bassi dei mercati emergenti a seguito del tapering Usa e nel potenziale rischio bolla sui mercati finanziari globali. La BCE ha sottolineato che altri rischi potrebbero arrivare da una domanda domestica inferiore alle attese, da una frenata dell’export maggiore del previsto e dalla mancata implementazioni delle riforme strutturali in alcuni paesi membri dell’area euro.
Draghi ha poi dichiarato che ci sono segnali di ripresa nel mercato del lavoro, anche se la disoccupazione resta ancora a livelli record. Sul mercato dei cambi l’euro continua a subire la forte pressione dei venditori, in particolare contro quelle valute maggiormente adottate nei carry trade (AUD e NZD). Anche oggi la moneta unica perde colpi: il tasso di cambio euro/dollaro è molto vicino ai minimi di 1,35, toccati una settimana fa nel corso del meeting della BCE. L’eventuale breakout esplosivo di questo supporto potrebbe far scendere subito le quotazioni a 1,3480 – 1,3470, ma soprattutto dare il via a una nuova gamba ribassista fino a 1,34 prima e 1,33 poi.
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