Azioni Unicredit su in Borsa. Per Del Vecchio aumento capitale non necessario

Antonio Atte

24 Ottobre 2016 - 16:36

Azioni Unicredit in grande spolvero a Piazza Affari. Per l’azionista Del Vecchio l’aumento di capitale non è necessario.

Azioni Unicredit su in Borsa. Per Del Vecchio aumento capitale non necessario

Per Unicredit l’aumento di capitale potrebbe non essere necessario. Ad affermarlo, all’agenzia Reuters, è Leonardo Del Vecchio, azionista della banca di Piazza Gae Aulenti con circa il 2%.

Secondo Del Vecchio

“è probabile che ci sia un aumento di capitale, ma ne so quanto voi. Aspetto ogni giorno che lo annuncino. Non so se sia necessario. Aumento di capitale per fare cosa? Oggi a cosa serve il capitale per le banche? Non mi pare che abbiano bisogno di capitale. La mania oggi è fare aumenti di capitale”.

Alla domanda se la strada maestra sia invece la cessione di asset, il patron di Luxottica ha risposto che

“dipende dai gioielli che si vendono. Vendere la metà di Pioneer potrebbe essere una buona idea”.

A Piazza Affari il titolo Unicredit al momento guadagna il 4,21% e sale a quota 2,37 euro per azione.

Unicredit: pretendenti Pioneer cominciano a posizionarsi

Intanto i pretendenti dell’asset manager di Unicredit cominciano a posizionarsi per spuntarla nella conquista del gigante del risparmio gestito.

Stando a quanto riportato dal quotidiano romano Il Messaggero, la francese Amundi - in pole per l’acquisto di Pioneer - avrebbe arruolato Mediobanca (il cui maggior singolo azionista “sindacato” è proprio Unicredit). Resta in pista anche la cordata italiana capitanata da Poste Italiane e composta da Anima e Cassa depositi e prestiti.

Un gradino più sotto ci sarebbero Macquarie e Aberdeen. Sempre secondo Il Messaggero, cedendo Pioneer per 4 miliardi di euro (questa la cifra circolata negli ultimi giorni, anche se Amundi ha smentito di aver offerto una simile somma) l’istituto guidato da Jean Pierre Mustier incasserebbe una plusvalenza da 2,9 miliardi e vedrebbe il proprio CET1 ratio salire di almeno 80/90 punti base, con la possibilità di raggiungere il 14% in tre anni.

Unicredit cede quasi 1 mld di sofferenze

La scorsa settimana Unicredit ha annunciato di aver concluso

“un accordo con Kruk Group per la cessione pro soluto di un portafoglio di crediti in sofferenza, derivanti prevalentemente da finanziamenti a privati e marginalmente a piccole medie imprese, originati da diverse banche incorporate nel gruppo nel corso del tempo”.

Come si legge in un comunicato diffuso dalla banca, il portafoglio

“comprende esclusivamente crediti derivanti da contratti di finanziamento regolati dal diritto italiano per un ammontare complessivo, al lordo delle rettifiche di valore, di circa 940 milioni”.

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