Azioni Unicredit: aumento di capitale da €8 mld in vista? Le (s)vendite non bastano

Livio Spadaro

13 Ottobre 2016 - 17:55

Azioni Unicredit in calo dopo la cessione del 20% di Fineco. La BCE avrebbe chiesto all’istituto di raggiungere un CET1 del 14%, se vero servirebbe adc da €8 miliardi.

Azioni Unicredit: aumento di capitale da €8 mld in vista? Le (s)vendite non bastano

Le azioni Unicredit cedono sul Ftse Mib il -2,6% in scia all’andamento dell’indice milanese e dopo la mossa a sorpresa dell’accelerated book su Fineco. La vendita sul mercato del 20% di Fineco farà incassare alla banca milanese poco meno di €550 milioni e fa tramontare così definitivamente la pista di fusione Fineco-Generali.

Dopo l’operazione, alcune banche d’affari si sono espresse positivamente sulle azioni Unicredit anche se, come evidenzia Equita Sim, le cessioni di Pioneer, Pekao e Fineco potrebbero non bastare per evitare un aumento di capitale da €8 miliardi. Difatti, stando a indiscrezioni di stampa, sembra che la BCE abbia chiesto all’istituto di piazza Gae Aulenti di raggiungere un target di CET1 del 14%, ossia un gap patrimoniale di €14 miliardi.

Azioni Unicredit in calo: pesano dati cinesi

Azioni Unicredit sotto pressione quest’oggi nella sessione di scambi del Ftse Mib. Il titolo della banca milanese si muove in scia dell’andamento negativo delle Borse europee, causato dai brutti dati sull’import-export della Cina che hanno fatto tornare i timori tra gli operatori per lo stato di salute dell’economia del colosso asiatico.

Il calo di oggi delle azioni Unicredit avviene all’indomani dell’operazione, a sorpresa, di accelerated book su Fineco, tramite la quale Unicredit incasserà €542 milioni. Tramonta così l’ipotesi di fusione tra Fineco e Banca Generali, con il titolo di quest’ultima che “festeggia” la novità avanzando di un +7,7%.

Azioni Unicredit: Kepler, Citi e Mediobanca confermano buy

A margine dell’operazione di collocamento, alcune case d’affari si sono dichiarate positive su Unicredit. Kepler Cheuvreux ha confermato il rating buy e prezzo obiettivo di €3, spiegando che il collocamento di Fineco rappresenta un primo passo per la strategia del nuovo CEO Jean-Pierre Mustier.

Tuttavia, gli esperti della casa d’affari francese reputano che bisognerà attendere il 13 dicembre, data di pubblicazione del piano strategico di Unicredit, per avere un quadro migliore della situazione.

Dello stesso parere Citigroup che ha confermato il rating buy, con gli analisti della banca d’affari statunitense che vedono nell’operazione di accelerated book “un ulteriore passo nella strategia del nuovo management”.

Mediobanca anche ha confermato il rating outperform, ritenendo che il nuovo management si stia muovendo con decisione per ridurre il rischio, cedendo NPL, complessità (vendendo Austria e Polonia, riducendo l’esposizione sulla Germania) e sostenendo il CET1 tramite la cessione limitata di asset.

Azioni Unicredit: BCE vuole CET1 al 14%, se vero serve adc da €8 mld

In realtà, la cessione di FinecoBank a Generali e ad altri possibili investitori interessati sarebbe stata complicata dalla generazione di profitti della banca d’investimenti. Il 30% dei profitti è infatti generata da bond senior di Unicredit, il che rendeva meno appetibile l’acquisto da parte di potenziali investitori.

Comunque, sembra che la cessione di Pekao, Pioneer e quella parziale di Fineco possano non bastare per evitare un ingente aumento di capitale.

Secondo fonti di stampa, la BCE avrebbe chiesto ad Unicredit di raggiungere un target di CET1 del 14% che costituisce un gap patrimoniale di €14 miliardi (pari a 350 punti base).

Se la notizia fosse confermata, le cessioni degli asset su citati potrebbe non bastare per evitare un maxi-aumento di capitale. Gli analisti di Equita Sim, tenendo conto di questa notizia di stampa, stimano che Unicredit, al netto delle cessioni di asset, potrebbe dover effettuare un aumento di capitale da almeno €8 miliardi.

Gli esperti della casa d’affari stimano infatti che dalla cessione del 20% di FinecoBank, Unicredit incasserebbe circa 12 punti base. Dalla vendita di Pekao, stimata a €2,8 miliardi, deriverebbero altri 72 punti base.

Infine, se Pioneer venisse ceduta a prezzi di mercato dovrebbe fruttare altri 60 punti base, poco meno di €3 miliardi. Se si escludono le cessioni di NPL, Unicredit avrebbe quindi bisogno non più di €6 miliardi ma di almeno €8 miliardi.

Azioni Unicredit: analisi tecnica su base daily

Il quadro grafico delle azioni Unicredit è ancora negativo nel lungo periodo. Anche nel breve-medio termine il segnale è tornato ribassista, con la media mobile semplice di breve che ha incrociato in negativo quella di medio periodo.

Il titolo della banca milanese ha impattato sulla parte superiore delle bande di Bollinger trovando appoggio sul supporto offerto dalla media mobile di breve a quota €2,078 e che per il momento sembra tenere.

I volumi di scambio odierni non sono particolarmente elevati, anche se in linea con quelli degli ultimi giorni. Proprio le bande di Bollinger sembrano indicare una fase di stallo delle quotazioni, lanciando così un segnale di lateralità.

Il RSI appare debole, muovendosi verso l’area di ipervenduto. Il MACD, invece, segnala una leggera forza positiva anche se non del tutto ben definita. Per il momento, quindi, potremmo attenderci un proseguimento del trend laterale compreso tra quota €2,18 e €2,078.

L’eventuale violazione del supporto, comporterebbe una discesa verso l’area di €1,97, mentre la rottura della resistenza darebbe il via ad un tentativo di chiusura del gap ribassista visto in area €2,33. Per il momento, comunque, non sussistono segnali che indichino chiaramente il target futuro.

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