Autoriciclaggio, il governo fa marcia indietro: prima ammorbidisce la norma, poi la cestina. Difficile trovare accordo con Ncd e Fi

Marta Panicucci

25 Settembre 2014 - 09:48

Prima presenta un testo più soft di quello varato dal Cdm scorso, poi cestina la norma annunciando un nuovo testo. Ma sotto le "regioni tecniche" portate dall’esecutivo come giustificazione del cambio di rotta, potrebbero nascondersi ragioni politiche, come la difficoltà di trovare un accordo con Forza Italia e Nuovo Centrodestra.

Autoriciclaggio, il governo fa marcia indietro: prima ammorbidisce la norma, poi la cestina. Difficile trovare accordo con Ncd e Fi

Varata dal CdM del 29 agosto scorso, la riforma della giustizia, sta incontrando più ostacoli del previsto sul cammino verso l’approvazione. Netta inversione di rotta per quanto riguarda in particolare il reato di autoriciclaggio, da indiscrezioni di stampa pare che il governo abbia intenzione di portare avanti la riforma della giustizia, così come presentata il 29 agosto, togliendo però ogni riferimento al reato di autoriciclaggio. La norma su questo tema verrebbe inserita in un altro provvedimento, ancora da scrivere. Da Palazzo Chigi fanno sapere che si tratta soltanto di una questione tecnica e che, in un modo o nell’altro, la norma sull’autoriciclaggio sarà approvata. Ma il Fatto Quotidiano insinua il dubbio che alla base del cambio di rotta si trovino ragioni politiche più che tecniche.

Autoriciclaggio, modifiche soft
La riforma della giustizia, presentata nell’ultimo Cdm, prevedeva una stretta sui reati economici: pene più severe e norme stringenti per quanto riguarda la concussione, il falso in bilancio, l’evasione, la corruzione e l’autoriciclaggio. Quest’ultimo veniva modificato togliendo la necessaria presenza del "mediatore" affinché si ritenesse avvenuto il reato. Inoltre il disegno di legge del 29 agosto punisce chi reinveste i proventi da reato, ma soltanto se la finalità è un ulteriore guadagno. Utilizzare i soldi "in nero" per comprare una seconda casa non è reato, ma utilizzarli per aprire un negozio sì.

Da ieri, alcune indiscrezioni di stampa hanno iniziato a parlare di "autoriciclaggio soft", ovvero di alcune modifiche apportate al testo uscito dal CdM che vanno verso una normativa più morbida per quanto riguarda il reato di autoriciclaggio. Il governo avrebbe messo a punto una nuova versione del testo che interessa solo i reati puniti con una pena di almeno 5 anni, escludendo ad esempio la truffa, l’appropriazione indebita e l’infedele o omessa dichiarazione dei redditi. La stampa ha parlato anche di un abbassamento del minimo della pena a 2 anni, mentre nel testo base della riforma della giustizia, il carcere previsto va da 3 a 8 anni.

Un nuovo stop
Ma dopo la versione soft, oggi arriva un vera e propria frenata sulla normativa sull’autoriciclaggio. Secondo fonti dell’esecutivo il nuovo stop avrebbe soltanto natura tecnica, ma i movimenti intorno alla riforma della giustizia potrebbe, ragionevolmente, far pensare che i tempi si allungheranno finché Renzi non troverà un accordo con Alfano e Berlusconi su un nuovo testo forse ancora più soft del precedente. D’altro canto, l’allergia di Fi e Ncd alle strette sui reati economici è abbastanza nota. E probabilmente lo slittamento della presentazione del nuovo testo al Parlamento deriva proprio dal mancato accordo con i partiti che sostengono la maggioranza.

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