Autocertificazioni: cosa sono e quando si possono rilasciare

Manuela Margilio

2 Ottobre 2014 - 13:15

Per ragioni di semplificazione il cittadino può produrre delle dichiarazioni sostitutive delle certificazioni nell’ambito dei rapporti con la pubblica amministrazione. Vediamo in cosa consistono e quando sono valide.

Autocertificazioni: cosa sono e quando si possono rilasciare

Che cos’è l’autocertificazione
Si tratta della dichiarazione, prevista dal Dpr 445/2000, contenuta in un documento sottoscritto dal cittadino, con il quale si sostituiscono i certificati a lui richiesti da uffici della pubblica amministrazione o da gestori di servizi pubblici. La mancata accettazione di tali dichiarazioni rappresenta, per la pubblica amministrazione, una violazione dei doveri d’ufficio. In caso di rilascio della dichiarazione ad un soggetto privato è necessario invece il consenso di quest’ultimo.
L’efficacia delle autocertificazioni è dunque limitata ai soli casi dei rapporti con le pubbliche amministrazioni. Questo significa che mentre un ente pubblico non è legittimato a rifiutare l’autocertificazione presentata dal cittadino, nell’ambito dei rapporti tra privati, l’autocertificazione deve essere accettata dal soggetto ricevente.

Tramite l’autocertificazione il cittadino effettuerà una dichiarazione contenente l’informazione propria del certificato stesso.
E’ evidente la sua funzione poiché consente di soddisfare le richieste degli uffici pubblici senza dover fare lunghe file agli sportelli per munirsi degli appositi certificati.

Chi può effettuare l’autocertificazione
Le autocertificazioni possono essere effettuate da cittadini italiani, da cittadini dell’Unione Europea ed anche da cittadini extracomunitari, regolarmente soggiornanti in Italia, in merito a stati, fatti o qualità personali certificabili da parte delle pubbliche amministrazioni.

Come si rilascia l’autocertificazione
L’autocertificazione può essere rilasciata utilizzando un foglio in carta semplice o avvalendosi degli appositi moduli predisposti dalla pubblica amministrazione.
La firma del cittadino non va autenticata.

Che cosa si può dichiarare

Con le dichiarazioni sostitutive di certificazioni l’interessato può sostituire i documenti che attestano:

  • data e luogo di nascita;
  • residenza;
  • cittadinanza;
  • godimento dei diritti civili e politici;
  • lo stato di famiglia;
  • stato di celibe, coniugato, vedovo o stato libero;
  • nascita del figlio;
  • decesso di un parente;
  • iscrizione in albi o elenchi presso pubbliche amministrazioni;
  • iscrizione in albi presso ordini professionali;
  • titoli di studio e qualifiche professionali
  • situazione reddituale;
  • codice fiscale e partita IVA;
  • stato di disoccupazione, qualità di pensionato o di studente
  • iscrizione presso associazioni o formazioni sociali di qualsiasi tipo;
  • di non aver riportato condanne penali e di non essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimenti penali;
  • di non essere in stato di liquidazione o di fallimento o di non aver presentato domanda di concordato.

Non sono invece autocertificabili i certificati:

  • di tipo medico o sanitario
  • di conformità CE;
  • di marchi e brevetti.

Validità delle autocertificazioni
Le autocertificazioni hanno la stessa validità dei certificati rilasciati dalle pubbliche amministrazioni relativi a stati, qualità personali e fatti; non essendo soggetti a modificazioni hanno validità illimitata. Le altre certificazioni hanno validità di sei mesi dalla data di rilascio, salve diverse previsioni di legge o regolamentari.

Costi delle autocertificazioni
Non sono previsti costi per rilasciare autocertificazioni.

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