Auto connesse: l’Europa sceglie il Wi-Fi, partita chiusa per il 5G?

Andrea Tartaglia

23 Aprile 2019 - 09:47

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Il Parlamento Europeo ha votato sullo standard tecnologico per le auto connesse puntando sul Wi-Fi a discapito del 5G. Ma non è detta l’ultima parola.

Auto connesse: l’Europa sceglie il Wi-Fi, partita chiusa per il 5G?

Le auto connesse destinate al mercato europeo dialogheranno attraverso un protocollo basato sulla tecnologia Wi-Fi, preferendola al 5G. Il Parlamento Europeo ha deciso di perseguire la via ritenuta più semplice e rapida da implementare, nonostante le obiezioni sollevate da operatori TLC e da alcuni costruttori di automobili, che puntavano invece sul 5G.

Il dibattito aperto per definire lo standard da utilizzare sulle auto connesse ha creato due fronti contrapposti, sia tra le autorità europee sia tra le case automobilistiche. Da una parte chi ritiene che l’ITS-G5 - basato sullo standard 802.11 delle connessioni Wi-Fi - sia una tecnologia consolidata e sicura, dunque più semplice da implementare e non legata a brevetti.

Sul fronte opposto c’è chi sostiene che lo standard 5G-V2X - basato sulla tecnologia 5G - sia la scelta più azzeccata dal punto di vista strategico, perché è quella sulla quale hanno scommesso Stati Uniti e Cina e fare una scelta diverse significherebbe rimanere indietro. Secondo i sostenitori dello standard 5G-V2X, è questa la tecnologia del futuro, e il suo sviluppo è meno complesso e lento di quanto si vorrebbe far credere.

Auto connesse: per l’EU meglio il Wi-Fi, ma per il 5G partita non ancora chiusa

La votazione del Parlamento Europeo dello scorso 17 aprile ha respinto le obiezioni del Transport Committee, che premeva per un approccio “il più neutrale possibile” alla definizione dello standard per le auto connesse. Sarà dunque il Wi-Fi a far dialogare le auto del futuro sia tra di loro che con altri soggetti?

Dipende dal Consiglio Europeo, l’organismo collettivo che definisce “le priorità e gli indirizzi politici generali” dell’Unione europea ed esamina i problemi del processo di integrazione. Il Consiglio potrebbe porre il proprio veto alla decisione del Parlamento, se dovesse rilevare elementi ostativi di natura strategica.

È proprio sulla valutazione finale del Consiglio Europeo che puntano i sostenitori dello standard 5G-V2X, che annoverano tra le proprie fila gruppi automobilistici come Daimler, Bmw, Ford, Psa Group e naturalmente colossi delle telecomunicazioni come Deutsche Telekom, Ericsson, Huawei, Intel, Samsung e Qualcomm.

Sul fronte opposto, favorevoli all’ITS-G5 e soddisfatti del voto del Parlamento Europeo ci sono Volkswagen, Renault, il costruttore olandese di chipset Nxp e il fornitore austriaco di sistemi per il trasporto intelligente Kapsch TrafficCom.

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