Australia: brusca frenata del pil. Dollaro australiano ai minimi da ottobre 2011

Nicola D’Antuono

06/06/2013

Australia: brusca frenata del pil. Dollaro australiano ai minimi da ottobre 2011

Per l’Australia è una fase molto delicata, complice il peggioramento dell’economia e delle finanze pubbliche. Il boom dell’industria mineraria, che ha trainato la crescita del paese negli ultimi 10 anni, sembra ormai al capolinea. Inoltre il rallentamento della Cina e il calo dei prezzi delle commodity stanno creando i presupposti per una brusca frenata del pil e il deterioramento dei conti pubblici.

Proprio ieri il dato sul pil del primo trimestre ha evidenziato una crescita dello 0,6% su base trimestrale e del 2,5% su base annuale. Gli analisti si aspettavano una crescita dello 0,7% t/t e del 2,7% a/a. Bisogna ricordare che il precedente dato sul pil annuale era di +3,1%. La frenata del pil appare evidente. Il mercato ora scommette su un nuovo taglio dei tassi di interesse da parte della Reserve Bank of Australia.

Di recente la RBA ha portato i tassi al 2,75%, un livello che non si vedeva da oltre cinquant’anni. A novembre 2011 i tassi erano stabili al 4%. Il continuo calo dei tassi australiani ha fatto diminuire l’appeal per la valuta, che in passato era considerata una moneta pregiata in un contesto caratterizzato da bassi rendimenti sulle valute dei paesi più sviluppati.

Sul forex il tasso di cambio Aud/Usd è crollato sui minimi da ottobre 2011 a 0,9434. Nell’ultimo mese l’Aussie ha perso il 9%. Secondo Goldman Sachs, il cross Aud/Usd può scendere fino a 0,90 nel giro di 12 mesi. Intanto, il cambio Eur/Aud vola sui massimi da ottobre 2011 e sfiora quota 1,39. Molto debole anche il dollaro neozelandese.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it