Attività notarile: prezzi più bassi per i clienti? Non obbligatorio il rispetto degli importi minimi

Daniele Sforza

26 Febbraio 2013 - 15:33

Attività notarile: prezzi più bassi per i clienti? Non obbligatorio il rispetto degli importi minimi

La sentenza n. 3715 del 14 febbraio della Corte di Cassazione ha decretato che non costituisce illecito disciplinare la sistematica riduzione da parte del notaio di onorari diritti e compensi rispetto ai criteri indicati dal Consiglio.
Al fine di stimolare la concorrenza e di ampliare la scelta del cittadino, sono state abrogate tutte le disposizioni legislative e regolamentari relative alle attività libero-professionali e intellettuali per ciò che concerne l’obbligo di applicare tariffe fisse o minime. Le attività incluse da questa normativa riguardano tutte le professioni in generale, tra cui anche l’attività notarile.

Non c’è obbligo del rispetto degli importi minimi per l’attività notarile

L’attività notarile, infatti, per la Cassazione si inserisce nel quadro di quelle professioni corrispondenti al lavoro autonomo e alle professioni intellettuali.
I notai, infatti, esercitano la loro professioni in condizioni di concorrenza, perseguendo obiettivi di interessi generale.
Ciò significa che un notaio che offre al cliente la propria prestazione a compensi più ridotti rispetto a quelli che derivano dall’applicazione della tariffa notarile, non svolge un comportamento di illecita concorrenza.

L’art. 1 della Legge 248/2006 ha come scopo principale quello di incrementare la libertà del cittadino attraverso la promozione di una maggiore attività concorrenziale e consentendo al consumatore di poter scegliere tra la vasta gamma di attività e servizi professionali attraverso un metro di comparazione tra le prestazioni che offre il mercato.

Il caso dell’Olanda

La normativa ha fatto infuriare i notai e le altre attività professionali, da sempre allergiche alle attività di liberalizzazione, tuttavia, per dimostrare il valore positivo relativo alla libertà di scelta da parte del cittadino consumatore viene in soccorso il caso olandese. L’Olanda, infatti, alla fine degli anni Novanta, ha avviato una vera e propria deregolamentazione della professione notarile, contribuendo di conseguenza ad aumentare il numero dei professionisti, libero dalla regolamentazione dell’amministrazione centrale. Ciò ha portato a generare prezzi più bassi, a un aumento dei notai e a un benessere migliore sia per il settore sia per gli utenti finali.

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