Attentato in Francia: il pericolo più grave è la paura

Corrado Salemi

16 Novembre 2015 - 19:11

Numerose le notizie che si stanno diffondendo in queste ore circa l’attentato di Parigi dello scorso venerdì notte, ma il rischio più grave è alimentare la paura.

Attentato in Francia: il pericolo più grave è la paura

L’esplosione di alcuni semplici petardi può causare il panico in un’intera città. E’ quanto accaduto in rue de Rivoli, nel centro di Parigi, poco distante dal museo del Louvree dal municipio, dove si sono sentiti due botti che hanno fatto pensare ad un altro attentato.
La prefettura di Parigi conferma diversi movimenti di panico nella capitale dopo un falso allarme .

Altro caso in place de la Republique, fatta evacuare dalla polizia. È stata anche chiusa per circa un’ora la linea 1 della metropolitana alla fermata dell’Hotel de Ville a causa del ritrovamento di un pacco sospetto. Poi si è scoperto che si trattava di una valigia abbandonata.

Le soluzioni proposte dalle istituzioni dopo gli attacchi a Parigi

François Hollande nelle ultime 48 ore sta rilasciando moltissime dichiarazioni per cercare di fare luce su quanto accaduto ed evitare la diffusione di notizie forvianti. Ma sono molte le domande che vengono alla mente dei cittadini francesi e non:
E’ stato fatto tutto il possibile per evitare la strage?
Polizia e magistratura hanno mezzi sufficienti per contrastare attacchi di questo tipo?
Cosa si farà in futuro per evitare il ripetersi di una tragedia simile?

La risposta del governo a tutte queste domande potrebbe essere clamorosa : il prolungamento dello stato di emergenza fino a 3 mesi. Una misura eccezionale che deve passare al vaglio del parlamento a cui sarà presentata sotto forma di decreto nella giornata di mercoledì.
Sarkozy, pronto a candidarsi nelle elezioni del 2017, afferma che: “bisogna in primo luogo ristabilire l’unità repubblicana e poi essere più duri per garantire la sicurezza in un clima di guerra”, e per quanto riguarda la politica estera afferma che : “bisogna agire tutti insieme per combattere l’Isis”.

Intanto la Francia ha deciso di bombardare Raqqa, la città siriana da dove ha preso le mosse il commando omicida di Parigi. L’obiettivo principale dell’attacco è quello di colpire il centro di comando dell’Isis, secondo quanto confermato dal ministero della Difesa francese.

Parigi deve essere una città coraggiosa

I giorni che sta vivendo la capitale francese sono davvero al limite del surreale, la paura che si possa ripetere un evento come quello di venerdì è alta, ma altrettanto alta è la volontà di molti parigini nel voler dimostrare il coraggio e l’unità di una nazione intera schierata per evitare che si possano ripetere avvenimenti simili.

Parigi è una città amareggiata, arrabbiata ma anche impaurita e non sarà di certo facile tornare alla normalità. Il clima nella capitale rievoca ricordi post-bellici, con la città interamente presidiata dall’esercito , e di certo per i francesi è impossibile andare a lavoro con lo stesso animo di ogni giorno quando durante il tragitto ti vedi passare sotto il naso un carro armato e una ventina di militari in tenuta anti sommossa.
Inoltre, gli appelli delle istituzioni, che invitano i cittadini a non uscire di casa, non fanno altro che alimentare ulteriori preoccupazioni e allarmismi tra la gente.

Cosa fare?
Un’ottima risposta si può trovare in questo approfondimento della nostra redazione, ma di certo la cosa non da fare è vivere nella paura. E’ vero che riflettendo un attimo chiunque di noi sarebbe potuto essere al concerto degli Eagles of death metal dove si è consumata la strage, ma è anche vero che se ci si lascia prendere dal timore di poter subire un qualcosa di simile la si da vinta ai terroristi che hanno tra i loro scopi proprio quello di diffondere questo tipo di sentimenti.

La risposta del popolo francese è stata positiva, in migliaia si sono riversati nei luoghi della tragedia, non tenendo conto dell’invito delle autorità a non scendere in strada, per lasciare un fiore in ricordo delle vittime. Parigi non deve vivere nel terrore.

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